La figlia di Casari: «Mio padre darà la vita per ciò in cui crede, spero che i miei figli siano come lui»

Lo sfogo: «Se non mi ammazzano questi, non muoio più»

Casari con la figlia

Casari con la figlia

Concordia (Modena), 1 aprile 2015 - «Un arresto plateale. Bastavano i domiciliari, e Poggio Reale va bene per Riina». Se per il paese, le modalità d’arresto e la detenzione di Roberto Casari e degli altri tre dirigenti è «eccessiva», figuriamoci per i familiari. In queste ore, da lunedì mattina, giorno dell’arresto, a ieri non sono mancate manifestazioni d’affetto nei loro confronti. E’ la stessa figlia di Roberto Casari, Roberta, 28 anni, ad affidare a Facebook (e lo ha fatto poche ore l’arresto del padre), il suo ‘grazie’ a quanti hanno saputo rivolgere a lei e alla sua famiglia anche una sola parola. Ma prima della riconoscenza, la giovane sintetizza con una frase, pesante come un macigno, il suo stato d’animo, il suo commento per l’arresto del padre. «Se non m’ammazzano questi – commenta sul social network – non muoio più…». L’arresto di un padre, amato e stimato, di un nonno premuroso, di un marito attento, è come un lutto. E’ come morire.

«Gli ultimi due anni ormai…– continua Roberta Casari affidando alla rete la sua vita privata –tra una cosa e l’altra non sono stati facili... oggi però è una di quelle giornate ,che non credo scorderò facilmente, anzi penso che a prescindere da tutto resterà come una cicatrice sulla pelle. Tante persone oggi mi hanno cercata, mi sono state vicino con una parola,un messaggio una visita, e non posso che ringraziarvi, nonostante magari non vi abbia risposto, il vostro pensiero è davvero importante». Il post cambia ‘percorso’ e s’infila tra le notizie apparse sugli organi di informazione. «Poi ho letto – scrive – cose che non commento per principio e perché, credetemi, non ne avrei nemmeno tempo e forze. Dico solo che non vi auguro neanche la metà della mia giornata, dico solo che oggi ho salutato un uomo, che ha dato è che darà la vita per quello in cui crede e se i miei figli saranno anche solo la metà di lui, io ne sarò fiera. Grazie a tutti, indistintamente».

Un post, il suo, che ha toccato profondamente gli amici, quelli più cari di famiglia, ma un po’ tutta la popolazione, che ieri ha voluto alzare un muro di protezione nei confronti della famiglia Casari. «Sono ore difficilissime, pesantissime – riferisce un amico di famiglia – ma è pur vero che è una famiglia come lo sono tante famiglie emiliane: forti e coraggiose. Almeno lo speriamo, perché servono nervi saldi, ma non è facile per la moglie Rosanna, per i due figli, per tutti». Da Concordia a Novi, con il sindaco Luisa Turci che conosce bene «Nicola Verrini, perché è qui di Novi, e conosco bene i genitori, umanamente parlando è un dramma, poi la magistratura farà il suo corso», agli altri centri della Bassa modenese e non solo la notizia degli arresti tiene banco. Non c’è comune modenese che non registri tra i propri residenti un dipendente Cpl.