Modena, 5 marzo 2013 -TRE appuntamenti in tre importantissimi poli culturali d’America saranno l’occasione per celebrare la cultura italiana della buona tavola attraverso la cucina del ‘nostro’ Massimo Bottura, lo chef modenese che più si è distinto nel panorama internazionale. ‘Come to Italy with US’ è l’invito che lo chef, insieme alle aziende italiane San Pellegrino, Frescobaldi, Masi, Donnafugata, Berlucchi e Alma, rivolge ai propri ospiti d’oltreoceano per le tre cene, nell’ambito dell’anno della cultura italiana negli Stati Uniti, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri.


Il primo dei tre appuntamenti si è tenuto ieri presso l’International Culinary Center, il secondo si terrà invece a Washington D.C. domani sera, nell’elegante cornice di Villa Firenze, la residenza dell’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti. L’ultimo degli appuntamenti sarà domenica 10 marzo a Los Angeles nell’esclusivo quartiere di Bel Air, dove il Console Generale a Los Angeles Giuseppe Perrone e i signori John e Joan Hotchkis ospiteranno personalità illustri provenienti dal mondo enogastronomico, artistico e cinematografico.


«La cultura e l’eccezionalità della materia prima sono il fondamento della cucina italiana — ha commentato Massimo Bottura —, così come le tradizioni sono il cuore della cultura concentrate in ogni ingrediente, in ogni preparazione culinaria dal Piemonte alla Sicilia, dal delta del Po ai portici nebbiosi di Modena. Come to Italy with US è un invito per riscoprire le meraviglie del nostro paese».


Il ‘viaggio’ proposto da Massimo parte dalla scoperta del patrimonio gastronomico della Sicilia, per arrivare fino al profondo nord del Piemonte. Un viaggio in cui non poteva mancare un tributo speciale alla nostra terra: il menù comprende un capitone che, dopo aver nuotato lungo il Po, conclude il suo viaggio nei canali della vecchia città di Modena. Nel menù c’è anche il risotto ‘cacio e pepe’ con il Parmigiano Reggiano al posto del pecorino: un piatto dedicato al più famoso formaggio italiano che, nel corso del terribile terremoto che ha sconvolto l’Emilia nel maggio del 2012, ha visto circa 400.000 forme danneggiate. Perché il riso e non la pasta? Un omaggio alle mondine che si vedevano alla stazione di Nonantola: sorridenti e piene di canti per alleviare il peso del loro lavoro. La storia della nostra provincia in una forchettata.