Modena, 28 agosto 2012 - Tre a zero al Cesena, primato in classifica, miglior attacco e miglior difesa, miglior rendimento esterno e miglior differenza reti. Dopo la prima giornata i numeri dicono poco e spesso illudono, ma tant’è: comincia con il piede giusto il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, facendo giustizia dei tanti scetticismi e perplessità che ne avevano accompagnato estate e precampionato.

Prima i malumori di Giorgio Squinzi, patròn della squadra modenese, che dopo aver sfiorato la A l’anno scorso ha imposto un robusto taglio al budget, poi cessioni eccellenti – Sansone, 20 gol, su tutti – e infine un precampionato più di ombre che di luci: tutto azzerato, almeno per oggi, dalla prova di forza offerta dai neroverdi in quel di Cesena.

Al cospetto del pubblico delle grandi occasioni e di un Cesena allestito per riprendersi subito la A appena persa – i neroverdi hanno un ruolo, decisamente più defilato, di outsider – la squadra di Di Francesco vinto e convinto, stupendo anche per piglio e personalità.

Se è vero che ci sono voluti due rigori – peraltro netti – ad irrobustire la vittoria neroverde, è altrettanto vero che ad accendere i riflettori sui neroverdi è stata tuttavia soprattutto l’autorita con la quale l’undici di Di Francesco ha imposto il suo gioco a stupire. Molte conferme – per nove undicesimi la squadra inziale era quella che ha chiuso il campionato scorso – e piacevoli novità (Pavoletti, in gol al debutto in B, ma anche il fresco diciottenne Berardi, gettato nella mischia dal 1’) innestate su un impianto di gioco impreziosito, nell’occasione, da un Missiroli finalmente a suo agio nel ruolo di mezzala a dal ritorno in campo – e in gol – di quel Troiano che non giocava dall’inizio della stagione scorsa: un 4-3-3 che ha già imposto il Sassuolo all’attenzione dei più, anche se la parola d’ordine, dopo l’exploit cesenate, è di tenere il profilo il più basso possibile.

“Giocare senza troppe pressioni addosso non può che farci bene”, aveva detto Di Francesco, e visto quello che è successo a Cesena, impossibile non dargli ragione. Ma i tifosi già sognano un altro campionato di vertice, aspettando una punta centrale (Boakye della Juve, l’anno scorso 10 gol proprio nel Sassuolo, l’obiettivo) che renderebbe la conferma neroverde ad alto livello anche qualcosa di più di un sogno di fine estate. Perchè se cominciare vincendo per il Sassuolo di B non è una novità (non successe solo nel 2008/09), confermare la stagione scorsa, viste le prenmesse estive, potrebbe invece esserlo.

Stefano Fogliani