Modena calcio, Guidi dice addio dopo trentadue anni

«È stata una decisione sofferta. Il mio 0,3% rappresentava la continuità della modenesità nel club»

Il dottor Gian Carlo Guidi

Il dottor Gian Carlo Guidi

Modena, 5 agosto 2017 - Una scelta sofferta, presa più di testa che di pancia. Il dottor Gian Carlo Guidi infatti ha deciso di uscire dal Modena non esercitando il diritto di opzione che gli spettava. Una decisione ponderata, anche perchè era già pronta tutta la documentazione per continuare la sua avventura all’interno del club. Alla fine però la ragione ha prevalso sul cuore, chiudendo un rapporto che era nato quandoil presidente era Farina e con il suo addio viene a mancare l’ultimo pezzo di modenesità all’interno della società, che al 100 % diventerà di proprietà della World Promotion Company. «E’ una decisione sofferta la mia - spiega - ma ho deciso di non esercitare il diritto di prelazione che mi spettava e così non farò più parte di una società che ha sempre significato tantissimo per me; quello 0,3% rappresentava la continuità dei modenesi nel Modena».

Dottor Guidi, nel comunicato del Modena risulta che anche lei non era d’accordo con la proposta d’acquisto fatta dall’architetto Salerno...

«In quel contratto, il primo fatto, emergeva una situazione debitoria che non corrispondeva alla realtà. Tra l’altro in quella proposta non era previsto il concordato, cosa che invece c’era nel secondo, quello che non è stato accettato dai professionisti di Caliendo. Io ero stato interpellato per un parere puramente tecnico, mentre quanto è stato scritto in quel comunicato stampa può risultare equivoco».

Ha avuto dei contatti con il titolare della Safim?

«Certamente, ho ricevuto una telefonata da lui dove mi chiedeva se potevo restare all’interno della società. Nel caso Salerno fosse diventato il nuovo proprietario del Modena lo avrei fatto, ma vista la situazione attuale preferisco lasciare».

Contatti che invece non ha avuto con Caliendo...

«Della situazione attuale del Modena non so nulla, le poche cose che sapevo le imparavo con il bilancio, da Caliendo sono sempre stato ignorato, anche perchè lui è abituato a fare di testa sua. Ho avuto la fortuna di conoscere ottimi presidenti come Amadei. Con Ghirlandina non mi sono trovato bene, mentre Caliendo mi ha ignorato e quando ha potuto mi ha sempre dato contro».

Cosa significa per lei uscire dal Modena?

«Sono cresciuto nel mito di questi colori. Nel Modena hanno giocato sia mio padre che mio zio, ma non voglio essere accostate alle vicessitudini del Modena, come del resto non lo sono stato nel passato. Mi auguro che Caliendo abbia qualche idea per il Modena».