Sassuolo, cinque profughi giocano nell'Asd San Giorgio

I giovani calciatori, tutti minorenni, sono entrati in squadra da alcuni mesi: "La nostra vittoria è l'integrazione"

L'Asd San Giorgio, categoria Juniores Csi

L'Asd San Giorgio, categoria Juniores Csi

Sassuolo, 24 giugno 2017 - Adam va matto per Pogba, gli assomiglia un po’ e sogna di diventare come lui: «Gli abbiamo spiegato che è molto difficile entrare nel calcio professionistico, ma loro non mollano e vogliono tentare, a qualcuno siamo anche riusciti a fargli fare un provino col Sassuolo...», sorride Alessandro Barbieri, genitore e per un periodo allenatore degli Juniores Csi dell’Asd San Giorgio, che da qualche mese ha in squadra cinque profughi, tutti minorenni, quattro provenienti dal Gambia e uno dal Ghana.

Adam, Steven e Mata giocano a centrocampo, Affili e Arabi come ali esterne: sono educatissimi, ascoltano musica rap, parlano poco in italiano e in generale parlano poco, ma quando giocano si esprimono bene perché il loro obiettivo è militare nella Juve, nel Milan e nell’Inter: «Forse sono innamorati troppo del pallone e lo passano malvolentieri ai compagni, ma sono già in fase di miglioramento tecnico-tattico».

Il punto di forza è la corsa: «Ah, non li prende nessuno, prima eravamo la classica squadra ‘materasso’, perdevamo 7-8 a zero tutte le partite». Adesso non si vince lo stesso, ma i match almeno durano fino all’ultimo respiro: «Perdiamo uno a zero e qualcuna l’abbiamo anche pareggiata, ma la squadra è molto migliorata, tanto che calciatori di altre squadre vogliono venire a giocare da noi...».

Due sono cattolici e tre musulmani: «Per rispettare il Ramadan sono scesi in campo senza bere e senza mangiare, non so come abbiano fatto».

Il loro punto di forza è la corsa: non li prende nessuno

Il calcio è vita: alcuni hanno perso i genitori in patria, altri durante il travagliato viaggio prima di approdare in Sicilia. Non hanno più né mamma e né papà, «la loro famiglia adesso è questa».

Proprio l’altra sera hanno partecipato alla cena sociale all’oratorio San Giorgio: «Vivono a Modena – racconta Barbieri – l’Asd San Giorgio è entrata in contatto con loro proprio tramite il convitto San Filippo Neri dove alloggiano, vengono a Sassuolo due volte alla settimana per gli allenamenti e poi nel weekend per le partite: prendono il Gigetto all’andata e al ritorno». Se le corse saltano, ci pensa uno dei genitori a riaccompagnarli in macchina a Modena.

La gara di solidarietà tra i compagni di squadra è stata commovente: hanno donato ai nuovi giocatori scarpe, parastinchi, borsoni. E il buon cuore alla fine si dimostra anche utile: «E’ vero che in campionato siamo arrivati ultimi ma belle soddisfazioni ce le siamo tolte nei tornei: abbiamo vinto il ‘San Bartolomeo’ nel Reggiano dove i nostri si sono imposti in finale sul Quaresimo per 5 a 2».

Hanno perso i genitori in patria o durante il viaggio verso la Sicilia

Emozionata la vicepresidente Maria Gabriella Botti: «L’accoglienza  e l’amicizia che è sorta tra questi ragazzi è stata davvero straordinaria, uno ha scritto una lettera per ringraziarci per questa esperienza, un esempio anche per i bambini della scuola calcio. Per la nostra società è stata la realizzazione dei valori in cui crediamo». Su WhatsApp hanno creato questo gruppo nel quale «si cercano e si incoraggiano a vicenda in vista delle partite: loro scrivono in inglese, uno si sforza di scrivere in italiano: l’altro giorno si sono dati appuntamento a settembre per iniziare una nuova avventura».