Impresa Carpi, Bonacini: «Ma la battaglia non è finita»

«A Frosinone impresa da storia del calcio. L’arbitro? Può sbagliare, ma non si dovrebbe mai perdere il controllo»

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Carpi (Modena), 31 maggio 2017 - La notte più folle di una stagione che potrebbe diventare leggenda. Stefano Bonacini è uscito dal Matusa lunedì sera con una certezza: «I miei guerriglieri sono ancora in trincea e hanno altre due battaglie da combattere».

L’impresa in nove contro undici di Frosinone, che lancia il Carpi nella finale playoff per la A, ha un gusto ancora più dolce il giorno dopo per il patron biancorosso che ci tiene a stemperare i toni, partendo proprio dalla discussa direzione di Ghersini.

«Quello che abbiamo vissuto lunedì sera – spiega – non si è mai visto nella storia del calcio. Ed è per questo che sarebbe assurdo il giorno dopo commentare l’operato dell’arbitro. Non lo abbiamo mai fatto e non la farò nemmeno questa volta. Già nella gara di andata il mister, preso dalla tensione della partita, aveva usato toni che eccessivi che abbiamo cercato subito di stemperare. Il mio concetto è che gli arbitri possono sbagliare, anche se dovrebbe sempre cercare di non perdere il controllo come invece è accaduto lunedì sera. Il calcio senza arbitri non esiste e vanno aiutati invece che colpevolizzati ogni volta che commettono un errore. Dall’altra parte però serve una certa personalità e responsabilità per dirigere gare così delicate, dalle quali dipende il futuro di tante società, e in certi passaggi queste due caratteristiche a Frosinone sono venute meno».

L’incredibile vittoria biancorossa, con due uomini in meno, si è inserita in un contesto generale che nel finale è degenerato. «Tutto quello che è accaduto lunedì sera – prosegue Bonacini – è stato dettato dal delirio del momento. Non voglio giustificare nessuno, ma tutti possono sbagliare, arbitri, giocatori, società e dirigenti. L’unica certezza è che abbiamo fatto qualcosa di impossibile. Ma è anche vero che al momento non abbiamo fatto ancora nulla». Bonacini non ha paura che l’impresa epica abbassi l’attenzione del suo Carpi. «Sono certo che non accadrà – prosegue mister Gaudì – perché per ora non c’è nessun obiettivo raggiunto. Affronteremo in finale una squadra che ci è arrivata davanti e dobbiamo tenere la guardia alta. Ma conosco bene questi ragazzi e ogni volta sanno alzare l’asticella. Ovvio che abbiamo speso tante energie fisiche e mentali e che arriviamo carichi di squalifiche e diffide. Ma sarebbe stupido pensare di aver già tagliato il traguardo. La squadra sta bene, viene da 7 punti in 3 gare dei playoff. Però ora è il momento di azzerare e rimettersi a correre come facciamo sempre».