Modena, 30 settembre 2010. QUELLA polverina bianca trovata nelle tasche di Nigel Stepney, con cui l’ex capo meccanico della Ferrari ha sabotato le Rosse al Gran Premio di Montecarlo del 2007, alla fine costa all’ex tecnico 600 euro di multa. E una pena, patteggiata, di un anno e otto mesi (pena sospesa). E’ finita così, ieri in tribunale a Sassuolo, la spy story che ha mandato in tilt la Formula Uno tre anni fa.

Il capo meccanico ‘infedele’ del Cavallino, citato direttamente a giudizio dal pm Giuseppe Tibis, ha patteggiato per il sabotaggio delle Ferrari di Raikkonen e Massa, danneggiamento, tentate lesioni, appropriazione indebita di 800 fogli con le strategie di pista copiati all’azienda del Cavallino, frode sportiva e rivelazione di segreti (spionaggio industriale) in favore dei rivali della McLaren.

Con il patteggiamento - accolto dal giudice Francesco Cermaria e concordato tra l’avvocato di Stepney, Sonia Bartolini, e il pm Tibis - il tecnico è stato ritenuto responsabile del passaggio di segreti della Ferrari alla McLaren, attraverso una fitta corrispondenza tramite e mail con gli uomini di Ron Dennis, e di aver inserito nel serbatoio delle Rosse un mix di vitamine (la famosa polverina) in grado di ‘danneggiare’ i bolidi.

I quattro inglesi coinvolti nella spy story hanno già patteggiato davanti al gip del tribunale di Modena: la scuderia anglotedesca è stata ‘condannata’ a pagare 630mila euro. E’ questa le pena pecuniaria che l’ex leader dei progettisti McLaren Mike Coughlan, il direttore degli ingegneri Paddy Lowe, il direttore operativo Jonathan Neale, e il capo dei disegnatori Rod Taylor, hanno versato per aver violato il copyright del Cavallino. Assolti il patron della McLaren Ron Dennis e del numero due Martin Whitmarsh.

La Ferrari, rappresentata dall’avvocato Andrea Mattioli, per ora pare non essere intenzionata a richiedere un risarcimento in sede civile: «L’azienda di Maranello è soddisfatta — dichiara il legale — Le ipotesi accusatorie sono state tutte accolte».

 L’avvocato Bartolini precisa che la decisione di patteggiare «è stata presa in pieno accordo con l’ex capo meccanico, che continua a ritenersi estraneo rispetto all’accusa di sabotaggio». Per quanto riguarda il passaggio di informazioni, Stepney fece alcune ammissioni nella sua lettera alla Fia. «Un bel risultato — commenta il pm Tibis — si è trattato di un processo complesso, che ha portato a rogatorie internazionali e a indagini all’estero». Sul piano sportivo la spy story portò alla sanzione di cento milioni di dollari per la McLaren, oltre all’azzeramento dei punti nel campionato costruttori 2007. La Fia ‘scagionò’ ufficialmente Stepney sul passaggio proibito dei progetti, specificando che nessuna azione formale poteva essere intrapresa nei suoi confronti, non essendo egli in possesso di una licenza della federazione.