Modena, 21 giugno 2011- Settecolli al settimo cielo. E forse proprio il cielo ora è l’unico limite di Gregorio Paltrinieri (nella foto), il 16enne di Carpi che ha sbaragliato fior di specialisti e professionisti nei 1.500 metri al meeting internazionale di nuoto a Roma. E che si è preso la scena — a sorpresa — insieme a gente del calibro di Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Gregorio ha vinto in 15’04”90, quarto tempo di sempre in Italia su questa distanza, e si è messo alle spalle anche Federico Colbertaldo, oro agli ultimi Europei in vasca corta.

«ANCHE lui mi ha fatto i complimenti», dice timidamente Paltrinieri, che più di tutti si è stupito del risultato nella capitale. In tribuna c’erano cinque suoi compagni di classe con trombette e striscioni, ma c’è da scommettere che molti più occhi saranno puntati su di lui in futuro. Il ‘tempone’ staccato a Roma qualifica Gregorio per i Mondiali assoluti di Shanghai, ma per quest’estate erano già in programma quelli giovanili a Lima, a fine agosto, oltre agli europei tra due settimane a Belgrado. Insomma, la prestazione di Roma rischia di mettere in imbarazzo la Federazione che si ritrova a dover gestire un talento sbocciato quasi all’improvviso, e cresciuto fino ai livelli di eccellenza quasi ‘nel cortile di casa’, per i colori della Coopernuoto alla piscina di Novellara di cui è responsabile il padre Luca.

«HO finito la terza liceo scientifico al ‘Fanti’ di Carpi e ce l’ho fatta ad essere promosso — dice Gregorio con grande umiltà, quella che serve per misurarsi in una delle gare più massacranti — superando anche lo ‘scoglio’ di matematica in cui non andavo benissimo. In tutte le altre materie, invece, non ho avuto problemi stando tra il sette e il sette e mezzo. Dove riesco meglio? In storia e filosofia». Madre natura e mamma Lorena hanno dotato il sedicenne di un fisico perfetto per il fondo: è alto 1.90 e pesa 72 chili. «Sono troppo magro per le gare di velocità — si schermisce Gregorio — e anche se avevo già vinto a livello giovanile nella rana, col tempo mi sono convertito allo stile libero e alle distanze più lunghe. Ho più resistenza che potenza, ho dovuto fare di necessità virtù».

LA PROGRESSIONE dei risultati del gigante di Carpi è sotto gli occhi di tutti. In aprile aveva ottenuto un quarto posto ai Campionati Assoluti di Riccione tra i big del nostro nuoto, ora però Gregorio sembra poter già ambire a una dimensione internazionale. «Il mio idolo è Ian Thorpe — dice — e sarebbe bellissimo potermelo trovare al fianco alle Olimpiadi di Londra. Ma sto fantasticando, cerchiamo di fare un passo alla volta».

LA QUOTIDIANITÀ di Gregorio, del resto, sinora ha potuto permettere pochi sgrarri tra scuola e sport. Anche se è del tutto sorprendente come sia potuto arrivare a tempi d’eccellenza allenandosi ‘solo’ due ore al giorno, o poco più, seguendo le direttive del tecnico Gabriele Bonazzi. Solo nel weekend c’è tempo per gli amici e per seguire un po’ di più la Juventus i New York Knicks, la sua squadra preferita dell’Nba. e «Nei giorni di scuola, dal lunedì al sabato — precisa — dopo il pranzo sto in piscina fino circa alle 5-5.30, poi devo rientrare a casa a studiare. Riesco a fare 8-9 chilometri al giorno, mentre i professionisti arrivano anche al doppio. Ora che ho le mattine libere riesco ad allenarmi anche il mattino, e noto già una differenza sia di fatica, che di risultati». Nei prossimi giorni Paltrinieri si metterà alla prova a Verona, vera capitale del nuoto italiano, sotto la guida del tecnico federale Morini. Nella corsia accanto ci sarà Federica Pellegrini. «Per me è come un sogno — dice Gregorio — e cerco di gustarmelo giorno dopo giorno».