«Incubi, sacrifici e gioie: ecco il mio Greg»

Il padre Luca parla dell’autobiografia del campione, oggi in vasca per la finale mondiale

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Carpi (Modena), 26 luglio 2017 - I carpigiani sono in trepidante attesa: oggi il loro beniamino, Gregorio Paltrinieri, disputerà la finale degli 800 stile libero ai mondiali di nuoto di Budapest. Il padre Luca, la mamma Lorena e la fidanzata Letizia sono volati a Budapest per sostenerlo e stargli vicino, come sempre. Ed è proprio il padre Luca che, tra l’emozione dell’attesa e l’orgoglio paterno, racconta la storia di suo figlio.

Luca cosa si aspetta da questa finale?

«Sono fiducioso in una buona prestazione da parte di Greg. La nuotata di ieri mattina rassicura, anche se l’emozione è pari a tutte le altre volte. Non ci si abitua…».

Greg come sta?

«E’ concentrato. Prima che partisse per Budapest siamo andati da lui ad Ostia. Poi, come ogni volta, prima di una gara si ‘isola’, va ‘in ritiro’».

Di recente è uscito ‘Il peso dell’acqua’, l’autobiografia in cui suo figlio ripercorre i momenti più significativi della sua vita. Come è nata questa idea?

«Un po’ per caso. Qualche anno fa Greg ha iniziato a parlarne con l’editore e si è preso il tempo per pensarci. Poi tra trasferte, allenamenti, ritiri, ha trovato il tempo per raccontarsi, analizzando il prima e il dopo del suo percorso. Con il giornalista che ha raccolto i suoi pensieri (Benny Casadei Lucchi, che lo ha sempre seguito a Rio, ndr) è nata una bella sinergia e mio figlio si è davvero aperto».

Di cosa parla il libro?

«Greg racconta la sua storia, le imprese, le vittorie. ‘Una medaglia ha sempre due facce’: così recita il sottotitolo. Mio figlio spiega anche quello che sta dietro una vittoria, ossia un enorme lavoro fisico e psicologico».

Greg dice ‘Ho gli incubi’…

«Sono iniziati dopo l’oro alle Olimpiadi 2016 di Rio 1500 stile libero. Greg è forte, ma c’erano molte pressioni nei suoi confronti: i media, la stampa, gli addetti ai lavori. Grandi aspettative che hanno creato in lui la paura di deludere tutti coloro che per troppi mesi avevano dato per scontata la sua vittoria. Il peso dell’acqua è proprio la storia nascosta dietro quella medaglia: fatica, rinuncia, tensione. Un impegno e sacrificio di cui poi sarai ricompensato».

Racconta anche del rapporto con lei...

«Abbiamo trascorso tante vacanze insieme. Greg ama tutti gli sport, è sportivo ‘dentro’: anche io lo sono, sia pure con minori capacità (ride, ndr). Fin da piccolo mi piaceva sfidarlo nelle gare: aveva 8 anni, eravamo alle Eolie in vacanza. Lui già praticava il nuoto a livello agonistico: lo sfidai ad una nuotata in mare aperto. E vinsi io: i bambini non si devono fare vincere per forza, devono farlo per propri meriti. Poi da quando ha avuto 13 anni ha sempre vinto lui! Quello della sfida è sempre stato un po’ il filo conduttore del nostro rapporto, sempre sotto forma di divertimento: nuoto, racchettoni, pallone».

Cosa ha provato leggendo il libro?

«Mi ha riportato a quei momenti belli vissuti insieme, insieme alla gioia di sapere che con serenità Greg è stato capace di raggiungere certi risultati. Avere tra le mani il libro del proprio figlio: ti fa pensare e soprattutto ti emoziona».