Spia le clienti al centro estetico: a processo per stalking

Un 46enne è stato denunciato dalla titolare

I fatti risalgono al 2011, l’uomo sarà processato

I fatti risalgono al 2011, l’uomo sarà processato

Modena, 18 settembre 2014 - Una sbirciata, poi un’altra e un’altra ancora. Al punto che il pubblico ministero Giuseppe Tibis lo ha accusato di stalking, ravvisando evidentemente estremi che caratterizzano gli atti persecutori.

Un 46enne lucano è finito a processo perché ‘ossessionato’ dalle attività che si svolgevano dentro a un centro estetico di Sassuolo.

I fatti risalgono al 2011.

L’uomo, residente all’epoca nella capitale della piastrella, avrebbe preso di mira il negozio, appostandosi ripetutamente davanti alla vetrina, per guardare dentro e magari riuscire a scorgere qualche cliente poco vestita (prima di una lampada o una ceretta).

Gli appostamenti sistematici, e in pieno giorno, come sostiene l’accusa, non sono sfuggiti alla titolare del centro estetico: infastidita, ha deciso a un certo punto di sporgere denuncia.

Così la polizia si è messa sulle tracce del ‘guardone’, individuandolo giusto il tempo di fare qualche accertamento mirato.

L’uomo è stato poi rinviato a giudizio e il processo è ancora in corso.

Ieri un’altra udienza per ascoltare alcuni testi, mentre la prossima si terrà il quattro febbraio 2015.

La particolarità del caso sta tutta nel capo d’imputazione che il pubblico ministero ha ipotizzato a carico del 46enne. Il fatto di aver ripreso a guardare dentro al centro anche dopo essere stato ripreso direttamente dalla titolare, oltre che da alcune clienti, porta appunto all’articolo 612 bis del codice penale. Per la difesa, l’avvocato è la modenese Gian Carla Moscattini, al massimo si potrebbe ipotizzare l’accusa di molestie reiterate nel tempo.

Da quando è stato denunciato, l’uomo si è reso irreperibile. Una volta sentiti tutti i testi delle parti sarà il got a stabilire se effettivamente quegli appostamenti rappresentavano stalking o se l’ipotesi di reato è eccessiva.

L’uomo, stando all’articolo del codice, rischia dai sei mesi ai quattro anni.