Strage di Monaco, Giulia salvata dal giorno libero

La studentessa dell’Erasmus Giulia Rivetti: «Lavoro vicino a quel fast food. La città era paralizzata»

Giulia Rivetti, studentessa Erasmus

Giulia Rivetti, studentessa Erasmus

Modena, 24 luglio 2016 - Una città, efficiente, che si è sempre sentita sicura e improvvisamente si trova paralizzata dalla paura. La metropolitana ferma, i mezzi pubblici bloccati, il centro storico evacuato. Una giornata di terrore a Monaco vissuta anche dalla studentessa dell’università di Modena Giulia Rivetti che da marzo vive nella città tedesca per seguire il programma Erasmus. Originaria di Parma, Giulia frequenta nell’ateneo modenese il corso di laurea magistrale in lingue, cultura e comunicazione e tra una settimana terminerà gli studi in Germania. Venerdì doveva lavorare nell’organizzazione di un festival che si svolge vicino al fast food teatro della strage, ma il caso ha voluto che fosse il suo giorno libero.

Come si sente? Ha rischiato di trovarsi molto vicino al luogo della sparatoria

«Per fortuna era il mio giorno libero, altrimenti sarei dovuta andare a lavorare nel festival Tollwood, vicino al fast food dove il killer ha sparato. Invece mi trovavo dall’altra parte della città, anche se conoscono diverse persone che vivono nello studentato vicino al luogo della strage».

Come ha vissuto le ore successive alla sparatoria?

«Stavo prendendo la metropolitana quando, all’improvviso, siamo arrivati in una stazione e il treno non è più ripartito. Un annuncio dall’altoparlante ci ha detto di scendere dal treno e uscire dalla metropolitana, ma non si capiva cosa fosse successo».

E dopo?

«Sono andata nella più vicina fermata degli autobus ma i mezzi pubblici non partivano, gli autisti hanno detto che non avrebbero potuto fare il loro percorso. Così sono riuscita a prendere un taxi e a tornare a casa. Ho capito in quel momento che le autorità avevano evacuato il centro storico chiedendo alla popolazione di non uscire di casa».

Cosa vedeva nelle strade?

«E’ stato evacuato solo il centro storico e, abitando fuori, non ho avuto la percezione di vivere in una città vuota. So che in centro si è diffuso il panico, dopo la strage ci sono stati diversi falsi allarmi di sparatorie, ma infondati».

In questi mesi e negli ultimi giorni ha percepito un clima di paura in città?

«Sinceramente no e io mi sono sempre sentita sicura, non ho mai avuto paura neanche a camminare in strada di sera. É anche vero che frequento molto l’ambiente dell’università, dove ci sono studenti provenienti da tutto il mondo e non c’è mai stato alcun timore».