Mille multe e 2,7 milioni di entrate. Ecco il tesoretto ‘Delirium tax’

L’incasso dell’imposta sulla pubblicità: infrazioni per 515mila euro

Una vetrina (foto Fiocchi)

Una vetrina (foto Fiocchi)

Modena, 6 marzo 2015 - A Bologna l’hanno ribattezzata ‘Delirium tax’. Altro non si tratta che dell’imposta sulla pubblicità che tassa anche le vetrine delle attività commerciali. La gabella si rifà alla legge 507 del 1993 e regola, tra le altre cose, le relative esenzioni.

Ogni Comune la applica, ma con qualche differenza l’uno dall’altro, compresa la discrezionalità caso per caso. A Bologna si sta scatenando il putiferio, con episodi al limite dell’assurdo.

Com’è invece la situazione a Modena? La nostra città non è immune alla normativa: tre anni fa il clou delle proteste, guidate da Confcommercio, in seguito a una raffica di multe alle agenzie di viaggio per avere esposto in vetrina cartelli promozionali dei pacchetti turistici.

Secondo gli esercenti non si trattava di pubblicità a cui applicare le imposte previste dal regolamento comunale, in quanto le agenzie promuovono, con quegli avvisi, la propria merce di vendita (che sarebbe esente da imposte). Secondo invece l’interpretazione dei riscossori del Comune di Modena, la Ica Srl (che trattiene il 22% delle multe), anche per la promozione dei viaggi vanno pagate le imposte sulla pubblicità.

Da allora il clamore si è assopito, ma il lavoro degli ‘007’ dell’Ica continua. Un monitoraggio concentrato soprattutto tra i negozi del centro storico, dove i commercianti devono destreggiarsi tra vetrofanie e avvisi pubblicitari (per esempio nelle agenzie immobiliari) che non possono eccedere una determinata misura per essere esenti dall’imposta (rispettivamente 5 metri quadri e mezzo metro quadro). Inutile dire che le multe fioccano, così come, in molti casi, la rabbia dei commercianti.

Va detto che le tariffe del Comune non subiscono più aumenti dal 2000 e, rispetto a quelle di base di 17,55 euro , nonhanno ancora raggiunto il tetto massimo consentito dalla Legge finanziaria del 2000 che è del 50% della tariffa base. In particolare Modena ha aumentato la tariffa base del 38%, mentre Bologna del 50%.

Come prevedibile le entrate sull’imposta rappresentano un tesoretto non da poco, negli ultimi tre anni stabile sopra i 2,7 milioni di euro (per l’esattezza 2.721.605 nel 2014).

Importante anche il dato sugli avvisi di accertamento per tutte le tipologie di infrazioni (di cui le vetrine sono solo una parte), ovvero le sanzioni comminate dall’Ica ai commercianti ‘fuorilegge’: 1.101 le multe elevate nell’anno passato, pari alla bellezza di 515mila euro di incassi.