Usura ed estorsioni, prestiti con tassi del 400%: cinque arresti, coinvolti tre carabinieri

‘The untouchables’, operazione tra Modena, Reggio e Verona. Nel mirino anche membri delle forze dell’ordine

Banconote (Foto di repertorio)

Banconote (Foto di repertorio)

Modena, 1 ottobre 2015 - Tra Emilia Romagna e Veneto polizia e Guardia di Finanza di Modena hanno svolto un’operazione congiunta nell’ambito dell’operazione ‘The Untouchables’, nei confronti di cinque persone di Modena, Reggio Emilia e Verona, che sono state arrestate.

I provvedimenti cautelari personali sono stati emessi dal gip del Tribunale nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura di Modena. Le misure riguardano esponenti noti appartenenti a un gruppo criminale locale, con riguardo ad episodi di usura ed estorsioni, e appartenenti ad altre forze dell’ordine con riguardo ad episodi di corruzione. Nell'operazione sono stati sequestrati beni per 1,7 milioni di euro.

Interessi sui prestiti usurari superiori al 400% che hanno costretto, fra gli altri, un piccolo artigiano di Sassuolo a trasferirsi all'estero. Estorsioni a locali concorrenti, minacce a persone vittime di incidenti stradali per ottenere i risarcimenti. Sono alcuni degli episodi che hanno portato all'arresto di due persone, appartenenti a una famiglia di pregiudicati, che negli ultimi anni, secondo la Procura di Modena, erano diventati 'intoccabilì nel distretto ceramico, fra Sassuolo e Castellarano, a cavallo delle province di Modena e Reggio Emilia. 

Sono accusate di usura, estorsione e corruzione. Il tutto avveniva, secondo l'accusa, con la collaborazione di tre carabinieri, dei quali uno attualmente in congedo, che fornivano all'associazione criminale protezioni ed informazioni. Per i tre militari è stato disposto il divieto di dimora e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono accusati di corruzione, abuso d'ufficio, rivelazione di segreti d'ufficio e favoreggiamento. 

Il gip di Modena ha disposto anche il sequestro di quasi 1 milione e 700mila euro, oltre ad alcune auto di lusso, vista la sproporzione tra redditi dichiarati e patrimonio disponibile. Derivanti dagli affari che i due arrestati, grazie anche alla crisi economica nella quale sono incappate numerose aziende, hanno fatto con l'estorsione e l'usura e che, in molti casi, sono stati reinvestiti in bar, pizzerie ed aziende intestati a prestanome.