Rischio di usura e ‘doppi interessi’, il giudice stoppa la richiesta della banca

Società indebitata per 117mila euro va dall’avvocato: dubbi su mutuo e conto corrente

Un’aula di tribunale

Un’aula di tribunale

Modena, 9 giugno 2015 - L’esecuzione del decreto ingiuntivo è per il momento sospesa perché il giudice ha effettivamente riscontrato il rischio di anatocismo ed usura da parte della banca che lo richiedeva. Se nella nostra provincia non è la prima volta poco ci manca, nel senso che precedenti provvedimenti del genere quanto meno non sono stati resi noti. Il caso in questione, che risale allo scorso aprile, invece ci ha messo poco a finire sui siti di settore, dedicati a chi della giurisprudenza ne ha fatto un mestiere, il che conferma la sua eccezionalità. Al centro c’è una società dell’edilizia che, come tante altre, opera in città. Motivo del contendere, un debito accumulato nei confronti dell’istituto di credito. La cifra, tra il mutuo ed il conto corrente, è di 117mila euro.

Cosa succede? Succede che la banca ad un certo punto, ritenendo che il debito in questione debba essere ripianato, si rivolge ad un giudice. Le richieste sono due. La prima relativa ad un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo rivolto soltanto alla società. Questo il senso: il pagamento deve avvenire al più presto, immediatamente. La seconda, identica, è per i tre garanti della società stessa, che a quel punto si rivolgono ad un avvocato, il modenese Domenico Beraldi. Il legale sostanzialmente si oppone alla richiesta, avanzata dalla banca attraverso il giudice.

Studiate le carte, l’avvocato Beraldi affida gli accertamenti del caso ad un perito, ovvero un commercialista che impugna la lente d’ingrandimento per vederci più chiaro, sia a proposito del mutuo che del conto corrente. Vengono svolte analisi econometriche sulle percentuali applicate dall’istituto di credito. Le parti si danno poi appuntamento in un’aula di tribunale a Modena (sede civile, causa di opposizione), lì dove ognuno presenta le sue carte.

Il perito nominato dall’avvocato Beraldi rileva delle violazioni normative in materia di anatocismo sul conto corrente e di usura per quanto riguarda invece il mutuo. Parentesi: per anatocismo si intende l’applicazione di interessi sugli interessi, in un modo tale da far crescere notevolmente le cifre nel tempo. Si tratta di un illecito amministrativo privo di risvolti penali. A differenza dell’usura, ovviamente. È a questo punto che il giudice decide di sospendere la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo per la società e di rigettare quella rivolta ai garanti (le tre persone fisiche insomma). Lo fa con queste parole, in terza persona: «Rileva la sussistenza di gravi motivi che giustificano la sospensione del decreto ingiuntivo sulla base delle risultanze della perizia di parte opponente che ha eccepito la violazione normativa in materia di anatocismo ed usura». Per questa ragione la questione è rinviata ad una futura udienza che si terrà il sette ottobre di quest’anno. Nel mentre, in attesa della sentenza, la società non è tenuta a pagare il debito accumulato.