Compra il pesce ‘fresco’, ma dentro ci sono i vermi

La disavventura di un pensionato modenese

Un verme nel cibo

Un verme nel cibo

Modena, 4 ottobre 2015 - Immaginatevi di sedervi a cena, di attendere con impazienza di assaggiare il pesce appena acquistato e di trovarvi dinanzi, una volta spezzato il trancio gratinato con la forchetta, tre lunghi vermi ancora vivi. Non è il racconto di un incubo dal quale ci si è appena svegliati, bensì la ‘disgustosa’ esperienza vissuta da un modenese venerdì.

«Al di là del verme, che ho ancora davanti agli occhi – spiega Bruno Torelli – quello che più mi ha infastidito è stato il comportamento di una delle responsabili del banco. Quando infatti le ho riportato la coda di rospo panata, acquistata trenta minuti prima – aggiunge il modenese – mi ha candidamente risposto che, col pesce, soprattutto di quella qualità, queste cose possono accadere. Non credo proprio, dal momento che io lo avevo pagato per fresco. E se avessi infornato il trancio prima di condirlo nuovamente – aggiunge l’uomo – avrei ingerito i vermi senza rendermene conto».

L’episodio è accaduto intorno alle 17 di venerdì. Torelli si è recato in un supermercato di una nota catena e qui ha acquistato, per poco più di cinque euro, un trancio di coda di rospo panata, da consumare la sera stessa con la moglie.

«Quando sono arrivato a casa – sottolinea ancora il pensionato – ho consegnato il contenitore a mia moglie. Prima di cuocere il pesce, però, lei ha deciso di condirlo ulteriormente, poiché riteneva che la panatura non fosse sufficiente e preferiva aggiungere olio. Quando con la forchetta ha sollevato il pane, però, improvvisamente abbiamo notato che qualcosa si muoveva e sono spuntati i tre lunghi vermi, tutti vivi. Abbiamo anche fatto un salto, poiché mai ci saremmo aspettati di trovare una cosa del genere. A quel punto ho richiuso tutto e l’ho riconsegnato al mittente».

Bruno Torelli, però, afferma di essere stato trattato con indifferenza e di essersi proprio per questo rivolto ai giornali. «Quando mi sono trovato davanti alla responsabile – spiega ancora – la stessa, pur vedendo sia lo scontrino che i vermi, ancora vivi, mi ha risposto che quel tipo di pesce ‘può farlo’. Insomma, voleva convincermi che non vi fosse nulla di strano. Poi mi ha consegnato un buono per acquistare altro e se n’è andata, senza neppure darmi una spiegazione o porgermi le scuse del supermercato. Un’altra volta mi era capitato di avvertire cattivo odore, sempre proveniente da una vaschetta contenente – a loro dire – pesce fresco. Credo che non mi vedranno più là dentro».

L’uomo, infastidito dall’accaduto, si chiede con non poca preoccupazione, inoltre, quante volte abbia ingerito a questo punto vermi senza essersene accorto.