Papa a Carpi e Mirandola, una giornata che rimarrà nella storia

Messa in piazza Martiri a Carpi davanti a 70mila persone. Poi il trasferimento a Mirandola, l'abbraccio di Francesco ai familiari delle vittime del sisma e l'omaggio alla stele

Papa a Carpi e Mirandola, una giornata che rimarrà nella storia (fotoFiocchi)

Papa a Carpi e Mirandola, una giornata che rimarrà nella storia (fotoFiocchi)

Carpi (Modena), 2 aprile 2017 - Una giornata che rimarrà nella storia. Una giornata memorabile per l'Emilia e per la Diocesi di Carpi che 'abbraccia' il secondo Papa in 5 anni. Nel 2012 Papa Benedetto venne qui a vedere le macerie lasciate dal sisma, oggi Papa Francesco (LO SPECIALE) è venuto a vedere ciò che con 'coraggio e dignità' questo popolo ha ricostruito. E' venuto a infondere fiducia e speranza. 'Mai farsi imprigionare dalle macerie della vita' ha scandito durante l'omelia.

Un momento toccante di una giornata-evento iniziata presto. Prestissimo per chi, dall'alba, si è messo in fila per avere uno dei 15mila posti allestiti in piazza Martiri. Il Pontefice è atterrato alle 9.30 circa e si è poi diretto verso il centro, blindato per l'occasione. Ha fatto il suo ingresso nella lunghissima piazza tra gli applausi passando tra due ali di folla. Poi si è ritirato nel Duomo di Carpi, riaperto solo una settimana fa, per una preghiera alla Madonna Assunta e per prepararsi alla Messa.

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Una cerimonia ordinata e composta finita con la lettera di ringraziamento di monsignor Cavina, vescovo di Carpi: 'La sua voglia di venirci a visitare, noi così piccoli, testimonia l'amore di un padre che si prende cura dei suoi figli'. Tutti i suoi figli, di Carpi, dell'Italia ma anche, ad esempio, della Colombia. Nell'Angelus il Papa ha avuto infatti parole di conforto per i morti nelle frane di Mocoa.

Finita la messa è risalito sulla Papamobile, ha fatto di nuovo un giro nella piazza gremita da 70mila persone e poi si è intrattenuto con un gruppo di malati e disabili (4500 circa quelli presenti). La sua tappa a Carpi è proseguita con un pranzo in Seminario all'insegna della tradizione (tortellini e lambrusco) e il discorso ai religiosi poi, come da programma, si è spostato a Mirandola, nell'epicentro del terremoto. Anche qui i fedeli erano in attesa da ore, sotto un cielo che ha spesso minacciato pioggia, per poterlo incontrare.

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Francesco, come previsto, ha fatto la sua apparizione dal Duomo inagibile: 'Vi ringrazio, ringrazio l'esempio che avete dato a tutta l'umanità, l'esempio di coraggio, di andare avanti, di dignità'. Parole aggiunte a braccio al suo discorso ufficiale e ripetute più volte ai terremotati. Poi l'abbraccio con i familiari delle vittime del sisma. In occasione della visita del Papa monsignor Cavina ha dato anche una buona notizia ai mirandolesi: 'Entro l'estate saranno iniziati i lavori al Duomo tanto attesi'.

Dopo il bagno di folla il Papa è poi ripartito, ha saltato la tappa prevista alla Baxter facendo solo un breve passaggio sulla Statale e si è diretto alla stele omaggio alle vittime del sisma. Qui l'ultima sorpresa con l'omaggio della banda 'Rulli Frulli' e poi la ripartenza in elicottero per il Vaticano.

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