Mercoledì 24 Aprile 2024

Nucleare Iran, rush finale a Losanna. L'ira di Israele, Netanyahu: "Va fermato"

In previsione dell'accordo i responsabili degli Esteri di Usa, Francia e Germania hanno deciso di allungare la loro permanenza in Svizzera. Il premier israeliano: "Peggiore di quanto temuto"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu (Ansa)

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu (Ansa)

Losanna (Iran), 29 marzo 2015 - E' entrata nel vivo a Losanna la fase finale del negoziato sul nucleare tra l'Iran e le altre sei grandi potenze mondiali (martedì 31 c'è la prima scadenza). Proprio in previsione del rush finale i responsabili degli Esteri di Usa, Francia e Germania, hanno deciso di allungare la loro permanenza nella città svizzera. Il capo della diplomazia americana, John Kerry, non andrà a Boston, la sua città natale, per partecipare a un evento commemorativo in ricordo del defunto senatore Edward Kennedy, previsto per oggi e domani. Anche i ministri francese e tedesco, Laurent Fabius e Frank-Walter Steinmeier, hanno annullato una visita comgiunta in Kazakistan.

E in Svizzera è arrivato anche il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, che finora non ha praticamente mai partecipato personalmente al negoziato. Stamane, un brevissimo incontro tra Kerry e il suo omologo iraniano, Mohammed Javad Zarif, a cui hanno partecipato anche il segretario all'Energia americano, Ernest Moniz, e il capo dell'autorità nucleare iraniana, Al Akhbar Salehi. La riunione è durata appena mezz'ora e, al termine, Kerry è uscito dall'hotel Beau Rivage, dove avvengono i negoziati, per una breve passeggiata, circondato da decine di giornalisti e telecamere. E quando gli è stato chiesto se si arriverà a un accordo, ha risposto: "Non lo so. Stiamo lavorando per questo".

Torna allora a far sentire la sua voce Benjamin Netanyahu. Il premier israeliano annuncia che l'atteso "pericoloso accordo conferma tutte le nostre preoccupazioni e sarà anche peggiore di quanto Israele ha finora temuto". Per il premier israeliano stiamo assistendo "a Losanna alla nascita di un asse Iran-Yemen (riferimento ai ribelli sciiti Houthi appoggiati da Teheran, ndr) che è estremamente pericoloso per tutta l'umanità e che deve essere fermato".