Lunedì 29 Aprile 2024

Omicidio stradale, primo "sì". Palazzo Madama approva il ddl. Governo sotto due volte in aula. Ecco le pene previste per il reato

Renzi: "Un impegno che presi da sindaco". Il testo ora passa alla Camera. La legge stabilisce la reclusione da 8 a 12 anni per chi, al volante in stato di ebbrezza alcolica o alterazione psico-fisica, provochi la morte di una persona. La pena è aumentata fino a un massimo di 30 anni in caso di morte di più vittime e fuga del conducente. Stralciate tutte le parti che riguardano la patente nautica. Passano due emendamenti osteggiati dall'esecutivo

Il relatore della legge, Giuseppe Cucca del Partito Democratico (Ansa)

Il relatore della legge, Giuseppe Cucca del Partito Democratico (Ansa)

Roma, 10 giugno 2015 - Promosso al Senato il disegno di legge che introduce il reato di Omicidio stradale. I voti favorevoli sono stati 163, quelli contrari 2, 65 gli astenuti. Il testo passa ora alla Camera.  Esulta Matteo Renzi che si intesta la vittoria in aula: "Un impegno che ho preso da sindaco con famiglie vittime di incidenti", twitta. 

Nel pomeriggio il governo era stato battuto due volte.  L'esecutivo aveva dato parere contrario su due emendamenti che escludono l'estensione del reato ai casi di morte causata a seguito di passaggio con semaforo rosso, guida contromano o sorpasso in corrispondenza di un attraversamento pedonale. Ma l'Aula li ha approvati comunque. I primi firmatari sono Marco Filippi (Pd) e Luis Alberto Orellana (Misto). Il relatore Giuseppe Cucca si era rimesso all'Aula.

LE NOVITA' - Con il via libera del ddl sull'omicidio stradale, i pirati della strada rischieranno fino a 27 anni di carcere. È questa le pena massima prevista per chi guidando in stato di ebbrezza (superando certi valori del tasso alcolemico) o sotto l'effetto di droghe uccide più di una persona e si dà alla fuga. Senza fuga gli anni di carcere sono 18. Se invece la vittima è una, il colpevole rischia fino a 12 anni di carcere, che diventano 18 se fugge dalla scena dell' omicidio. Per quanto riguarda la patente, in caso di omicidio stradale, il ddl prevede una sospensione che può arrivare fino a 30 anni.  Stralciate dal ddl tutte le parti che riguardano la patente nautica. L'Aula ha infatti accolto l'emendamento presentato da Luis Alberto Orellana (Misto), cui il Governo aveva invece dato parere favorevole.

Il testo di legge prevede anche l'introduzione del reato di lesioni personali stradali, punito con la reclusione da 2 a 4 anni. Con la riforma sarà introdotto anche l'arresto obbligatorio in flagranza, in caso di omicidio stradale, e tra le pene accessorie, è prevista la revoca della patente. Nella seduta di oggi, tra gli emendamenti approvati in Aula, quello che esclude l'estensione della pena della reclusione da 7 a 10 anni "ai casi in cui i conducenti di veicoli a motore cagionino la morte di una persona a seguito di attraversamento del semaforo rosso, inversione del senso di marcia, sorpasso in corrispondenza di un attraversamento pedonale".

 "Con questo ddl il Senato introduce e disciplina i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali dando finalmente risposta ad un'esigenza di giustizia estremamente diffusa nell'opinione pubblica", ha spiegato il relatore Cucca, senatore del Pd. "Di fronte al ripetersi incessante di tragici episodi di incidenti stradali, determinati soprattutto da chi si mette alla guida di veicoli sotto l'effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti - ha chiarito - abbiamo introdotto un nuovo sistema sanzionatorio che punisce con pene adeguate (si va fino a un massimo di 18 anni di carcere nel caso di omicidio plurimo) i responsabili di fatti così gravi, impedendo anche che essi possano rimettersi alla guida poco dopo il verificarsi dell'evento. La revoca della patente, infatti, è aumentata sino a 30 anni nel caso in cui l'interessato fosse alla guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope e abbia anche violato i limiti di velocità al momento della determinazione dell'incidente".

"Tuttavia - ha concluso Cucca - rimane la necessità di un'adeguata opera di prevenzione e di educazione nonché una capillare campagna di sensibilizzazione con l'incremento dei controlli da parte delle Forze di Polizia. L'Aula è sovrana e la discussione ci sarà, ma non prevedo grossi cambiamenti sul testo e dunque prevediamo di approvarlo".

I CONTRARI - "La giurisprudenza ha già articolato una serie di risposte sanzionatorie che vanno dalla minima punizione dell'omicidio colposo a quella massima dell'omicidio volontario". Lo sottolinea il senatore Pd Luigi Manconi che spiega: "Non più di una settimana - prosegue - si è discusso dell'imputazione di omicidio volontario, attribuita a carico dell'intero equipaggio di un'auto che ha ucciso una donna in un quartiere di Roma. Un reato che prevede pene non inferiori a 21 anni di carcere. Che bisogno c'è, pertanto, di duplicare questa ipotesi di reato istituendo l'omicidio stradale?" Tutto il rispetto che sentiamo nei confronti delle vittime di incidenti stradali e dei loro familiari ci fa dire che non c'è necessità di un nuovo reato da sbandierare per punirne i responsabili: mentre sarebbe estremamente urgente diffondere una più matura cultura della mobilità e della convivenza civile". Da qui la richiesta di Manconi di modificare con "razionalità e intelligenza" il ddl.