Giovedì 18 Aprile 2024

L'ora legale tornerà nella notte tra sabato e domenica: lancette avanti di un'ora, dalle 2 alle 3

Disagi emotivi e psicofisici che colpiranno il 15 per cento degli italiani, ovvero più di 9 milioni di persone. Affaticamento, irritabilità, emicrania e insonnia, sono i principali sintomi dello spostamento delle lancette. Almeno secondo quanto riferito dagli esperti dell'Università La Sapienza

Ora legale (Ansa)

Ora legale (Ansa)

Roma, 27 marzo 2015 - Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo torna l'ora legale: alle 2 del mattino le lancette dell'orologio andranno spostate un'ora avanti. Si dormirà un'ora in meno, ma le giornate "si allungheranno" con un'ora di luce in più. L'ora solare tornerà nella notte fra sabato 24 ottobre e domenica 25 ottobre.

Disagi emotivi e psicofisici che colpiranno il 15 per cento degli italiani, ovvero più di 9 milioni di persone. Affaticamento, irritabilità, emicrania e insonnia, sono i principali sintomi dello spostamento delle lancette. Almeno secondo quanto riferito dagli esperti dell'Università La Sapienza di Roma.

Neanche i bambini saranno risparmiati. Secondo Codacons un bambino su 2 accuserà disturbi del sonno. I sessanta minuti di sonno in meno saranno quindi problematici per la salute degli italiani e gli effetti negativi colpiranno sia i "gufi", le persone che prediligono coricarsi alle ore piccole, sia le "allodole", i mattutini che amano godersi le prime ore di luce del giorno. Secondo lo psichiatra Michele Cucchi, direttore Sanitario del Centro Medico Sant'Agostino di Milano, ad influire sui processi fisici e mentali è la cronobiologia, una branca della biologia che studia i fenomeni ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare. "Le attività ormonali e cerebrali che regolano il sonno e le malattie dell'umore - ha spiegato l'esperto - sono contraddistinte da una ritmicità periodica, determinata dal susseguirsi dei giorni, delle stagioni e degli anni. A dimostrare questo processo esistono molte teorie derivate da evidenze scientifiche, che indicano la depressione come malattia tipica dei ritmi biologici. L'alterazione dei fenomeno ciclici interviene sui meccanismi che generano la sindrome depressiva, fatta infatti non solo di male di vivere, pessimismo, sensi di colpa e apatia ma anche di sintomi più fisici più intuitivamente riconducibili ai ritmi circadiani come insonnia e inappetenza,con una oscillazione della gravità della sintomatologia nel corso della giornata". I disagi sarebbero dovuti alle variazioni della quantità di luce che assorbiamo nell'arco di una giornata.