Giovedì 25 Aprile 2024

Padova, asilo con una sola italiana su 66 iscritti. Zaia: "Cattiva organizzazione"

Il presidente della Regione Veneto: "Non è assolutamente una questione di razzismo, ma di buon senso per una corretta integrazione". La mamma della piccola italiana: "Non le farò cambiare scuola"

Un asilo nido

Un asilo nido

Venezia, 18 settembre 2014 - "Se in una scuola materna statale su 66 bambini uno solo è italiano, vuol dire che la situazione è stata gestita male dal punto di vista organizzativo e l'errore adesso ricade sui ragazzi e le famiglie. Va corretto al più presto, con una diversa distribuzione dei bambini nelle strutture padovane". Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia interviene sulla questione, divenuta un "fatto" nazionale, della Scuola Materna 'Il Quadrifoglio' di Padova, dove su 66 bambini una sola è italiana. 

"Non è assolutamente una questione di razzismo, che per fortuna i bambini non sanno cosa sia - dice Zaia - ma di buon senso, per fare sì che una corretta integrazione, come quella delle famiglie straniere che mandano i loro bimbi a formarsi e crescere nelle nostre strutture, non venga tradita, diventando discriminazione nei confronti dei figli dei Veneti".

Il caso è stato sollevato proprio la mamma della piccola padovana secondo la quale la scelta educativa e didattica è sbagliata. La donna, che ha scritto al sindaco Massimo Bitonci (anche se la scuola è statale e non comunale), ha però fatto sapere che non farà cambiare scuola alla bambina. "Mia figlia è serena e tranquilla e frequenta volentieri la scuola. Credo che purtroppo tutta questa faccenda sia stata strumentalizzata, così come il messaggio che ho lanciato, che non era una denuncia ma una semplice segnalazione basata sui dati numerici", ha detto la donna all'Ansa

"Mia figlia ha tre anni, per lei le cose importanti sono giocare e divertirsi, non certo il colore della pelle nella nazionalità dei suoi compagni - ha spiegato - .Se ci sarà qualche difficoltà questa interesserà solo gli insegnanti nella relazione con dei genitori che potrebbero parlare poco l'italiano, ma si tratta di docenti preparati e amorevoli". "Non sono preoccupata per mia figlia ne' per eventuali problemi con le festività religiose - ha concluso -. Ribadisco che mia figlia sta bene lì, è tranquilla e non le farò mai cambiare scuola".