Arriva il maltempo, ma il ciclone no

Più che le piogge, sono da temere burrasche e mareggiate

Una mareggiata

Una mareggiata

Pesaro, 25 febbraio 2016 - Arriva il ciclone, ma noi siamo al riparo dell’Appennino. Questo, in estrema sintesi, quanto dovrebbe avvenire a partire da oggi e soprattutto da domenica. Il tam tam del catastrofismo è già partito: un quarto d’Italia, quella nord occidentale, rischia di andare sott’acqua. E le Alpi sepolte di neve, ma quello sarebbe un evento abbastanza normale e gradito ai più. Ne lasciassero un po’ anche per questa parte di Appennino, ci farebbe molto comodo. Ma le configurazioni quest’anno non giocano a favore. Quando gli impulsi sono «atlantici», come in questo caso, scaricano a occidente e di qua gli effetti arrivano attenuati.

Da oggi anche nella nostra provincia avremo tempo piuttosto perturbato. E la fase durerà a lungo, fino agli inizi di marzo. Non ci saranno piogge intense, almeno lungo la costa e nella media collina, ma i fiumi (in particolare il Foglia, come già successo nelle scorse settimane) potrebbero ingrossarsi per consistenti apporti dalle zone di confine. Soprattutto a partire da domenica.

Avremo un calo di temperature, peraltro già avvertito ieri, ma non tanto da far temere gelate sulle fioriture anticipate. Questo perché il vortice freddo in discesa da nord si fermerà sulle Alpi. E perché verranno richiamati venti caldi da sud. Ecco, più che le piogge intense dovremo temere le burrasche, azionate da potenti raffiche di scirocco. Quindi rischio mareggiate.

Le previsioni annunciano una quindicina di millimetri di acqua nei prossimi giorni, salvo cambiamenti di scenario. Serviranno ad integrare i già buoni apporti del mese. La giornata di domenica in questo senso è annunciata come la più dinamica. Spruzzate di neve dalle nostre parti si vedranno solo alle alte quote (oltre 1.300-1.400 metri) e in orario serale.