Caso Rodari: amianto sul tetto vicino alle nuove aule, il Comune bonifica l'edificio parrocchiale

Nessun allarme per la salute, ma l'attenzione è massima

Le aule di San Carlo dove saranno ospitate le classi della Rodari (Fotoprint)

Le aule di San Carlo dove saranno ospitate le classi della Rodari (Fotoprint)

Pesaro, 6 settembre 2014 - Non è affatto fortunata la scuola Rodari. Dopo il grave problema della “puzza”, in raltà inquinamento da stirene, dopo la polemica sull’acqua non potabile tra preside e Arpam, anche il trasferimento verso l’ex-scuola della chiesa di San Carlo, rischiava di diventare un ulteriore caso. Tanto da far pensare ad una sorta di piccola “maledizione” nei confronti dell’istituto che ha sede in via Recchi.

Infatti dopo aver scelto la nuova collocazione, i vertici dell’istituto Pirandello e soprattutto il Comune si sono accorti che a fianco delle nuove classi c’è una costruzione con tetto in cemento amianto. Si tratta del deposito della parrocchia risalente alla fine degli anni ’70, quando l’utilizzo dell’eternit per i tetti degli edifici non residenziali era la normalità. Così, per evitare guai a posteriori, il Comune ha deciso di verificare lo stato del tetto e l’eventuale pericolosità per la presenza di amianto vicino alla scuola. Valutazione effettuata nel corso dell’estate da parte di una ditta specializzata, che ha avuto un esito soddisfacente per l’amministrazione comunale.

L’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Biancani ha tirato un sospiro di sollievo: «Il responso è stato totalmente negativo. Il tetto è in buono stato — spiega, interpellato —, non c’è alcun pericolo per la dispersione di particelle di amianto e, di conseguenza, per la salute». Ma, come si dice, l’amministrazione comunale ha voluto andare oltre ed evitare qualsiasi problema o contestazione dopo la vicenda del tetto allo stirene. Quindi si è deciso di intervenire con un incapsulamento della copertura in eternit. «Se ci fosse stato pericolo — ha spiegato l’assessore — si sarebbe dovuto intervenire con un’asportazione totale. Trattandosi invece di materiale integro si può semplicemente incapsulare, attraverso delle vernici speciali». 

E’ quello che il Comune ha deciso di fare autonomamente, coinvolgendo Marche Multiservizi che ha un contratto diretto con l’amministrazione per gli interventi di bonifica. A sua volta la società presieduta da Marco Domenicucci darà l’incarico ad un’impresa specializzata in questo tipo di intervento. Così se lunedì prossimo vedrete dei signori con tute bianche e mascherina al lavoro in via Turati, nella costruzione a fianco del Solaris e del campetto da basket appena risistemato, non ci sarà da sorprendersi. Si tratterà dell’intervento di incapsulamento (non di bonifica) del tetto in cemento amianto dell’edificio parrocchiale.

«E’ una scelta totalmente autonoma — dice l’assessore Biancani che ha voluto spingere, insieme al sindaco Matteo Ricci, su questa strada — del Comune. Non la possiamo nemmeno definire cautelativa. Diciamo che abbiamo voluto, in questa maniera, evitare ogni tipo di polemica. E soprattutto ringraziare il parroco di San Carlo che aveva già intenzione di intervenire su quel tetto e ci ha messo a disposizione, senza affitto, dodici classi nel retro della chiesa, a piano terra, per trasferirvi i ragazzi della Rodari». Altre due classi saranno ospitate nella vicina scuola di largo Baccelli (che sorge da decenni proprio dietro l’edificio in questione). L’intervento sarà completato nel giro di pochi giorni, per consentire l’avvio delle lezioni regolarmente lunedì 14 settembre.