Anteprima del film di Pontecorvo, Pesaro si trasforma in “Hollywood Party”

Cast in sala, Carolina Crescentini e Luca Zingaretti monopolizzano l’attenzione (FOTO)

Carolina Crescentini (Fotoprint)

Carolina Crescentini (Fotoprint)

Pesaro, 25 marzo 2015 - “TEMPO instabile con probabili schiarite”, opera seconda di Marco Pontecorvo dedicata a Francesco Rosi, è un film sull’amicizia. E la famiglia. Su quei valori che fatalmente diventato punti di riferimento quando si ha a che fare con una crisi profonda che dopo aver smaltellato le certezze economiche finisce per minare anche principi, ideali, qualità e virtù. Si azzerano i sogni e tornano in primo piano i bisogni (FOTO).

Su questo scenario muovono i loro passi Giacomo (Luca Zingaretti) ed Ermanno (Lillo), spregiudicato ed individualista («Un qualunquista», lo definisce lo stesso Zingaretti) il primo, più idealista e visionario il secondo. Intorno alle sorti della fabbrica (in crisi) di salotti che i due dirigono si articola la storia e i ruoli dei protagonisti: ci sono i figli, e poi la segretaria “Tabellina” (Carolina Crescentini). Quindi la scoperta del petrolio e l’arrivo di Lombardelli (John Turturro).

Pontecorvo dirige con mano “leggera”, non esaspera. Del resto Ermanno e Giacomo rappresentano le qualità e i difetti di quella che potrebbe essere un’unica persona. Una commedia sociale che corre sul filo raffinato dell’ironia e lascia uno spiraglio, quelle “probabili schiarite” che ieri mattina, prima dell’applaudita proiezione della serata, tutti si auspicavano all’ultimo piano del Cruiser.

La conferenza stampa con vista mare assieme ai protagonisti, compreso il giovane Andrea Arcangeli, è stata l’occasione per parlare del film e in particolare della “pesaresità” della pellicola. Come ormai si sà i protagonisti parlano con un accento fortemente pesarese e con modi di dire dialettali. «Nel film – ha detto la Crescentinti – ognuno parla pesarese. Nella storia siamo tutti di qui. Abbiamo avuto sul posto un grande coach, che ci ha dato una bella mano: Jacopo Sorbini. A Roma ci ha preparato un fanese. Ma la vostra parlata è più lieve, c’era qualcosa da limare».

Per Luca Zingaretti invece «Il pesarese è più simile al romagnolo, pur differenziandosi in alcune declinazioni. E’ stato difficile». Poi, sollecitato dai cronisti, Zingaretti mette il colpo da ko che rende orgoglioso il sindaco Matteio Ricci, impeccabile padrone di casa: «Le esperienze professionali – dice riferendosi all’esperienza del film – si legano ai ricordi affettivi. Da voi siamo stati veramente bene. C’è una qualità della vita altissima: ormai ci siete abituati, forse, e non ci fate più tanto caso. Non so se, come dice Ricci, i pesaresi sono brontoloni. Fermiamoci a ragionare. Qua è una specie di oasi felice: servizi, bellezze paesaggistiche, luoghi a portata di mano. Ci ha colpito la morbidezza dell’ospitalità. E dirò cose banali, ma se fai una passeggiata sei già in riva al mare. Il cinema? E’ uno straordinario veicolo del territorio che si racconta. Siamo stati entusiasti di promuovere l’anteprima da voi. Personalmente tornerò presto».

E deve tornare presto nei bar vicino alla Palla di Pomodoro anche Carolina Crescentini, perché «durante le riprese mi hanno adottato. Me ne stavo spesso da sola sul lungomare, a leggere e scrivere. Guardavo i bambini la sera girare in bici, fare le impennate. Piccole cose ma privilegi».

CHE il cinema sia un’opportunità di crescita per il territorio è stato ridabito da Anna Olivucci di Marche film commission: «La Regione ha impegnato 120mila euro (il film è costato circa 2 milioni, ndr), la ricaduta positiva è già di 560mila. Questo dimostra che il cinema è davvero un industria creativa».

Dello stesso parere ovviamente Ricci che con Zingaretti nel pomeriggio si è incontrato per i dettagli della sua collaborazione con Pesaro, a partire dalla Notte Rosa che coincide con il Docufest che dirigerà in città nel primo week end di luglio. «La considero una prova generale – ha detto Zingaretti – se ci sarà interesse proseguiremo. La Notte Rosa? Può diventare una buona occasione, sarebbe stupido perderla».