Arrestato guardiacaccia volontario: era un bracconiere

A casa dell'uomo, un 66enne di Pergola, e a casa di altre due persone, di Corinaldo e Monsano, è stato trovato un vero e proprio arsenale illegale tra fucili e polvere da sparo (FOTO)

Armi (immagine d'archivio generica)

Armi (immagine d'archivio generica)

Ancona, 13 Agosto 2014 – Si è conclusa con un arresto e due denunce una complessa operazione antibracconaggio condotta dalla Forestale tra le province di Ancona e Pesaro-Urbino (FOTO). A finire in manette è stata una guardiacaccia volotario sessantaseienne di Pergola (Pesaro e Urbino), mentre la denuncia è scattata per un cinquantenne di Corinaldo e un sessantaseienne di Monsano.

Grazie a pedinamenti e appostamenti, durante una lunga attività di indagine durata sette mesi, le guardie forestali hanno finalmente sorpreso all’alba di lunedì a Marotta di Mondolfo (Pesaro e Urbino) due bracconieri mentre rientravano nell’autovettura con gli uccelli appena catturati, con una rete da uccellagione e con due richiami vivi. Fuggiti a bordo del loro veicolo, i bracconieri sono stati inseguiti dalle pattuglie della Forestale fino a Corinaldo e Pergola dove hanno subito le perquisizioni domiciliari.

Presso le loro abitazioni è stato quindi rinvenuto un vero e proprio arsenale illegale: due fucili clandestini maldestramente nascosti, altri tre detenuti illegalmente, oltre a 4.000 munizioni ed 1 kg di polvere da sparo non denunciati. Complessivamente, a seguito delle perquisizioni, sono stati sequestrati 21 fucili, oltre 200 richiami vivi, richiami elettronici, lacci da cinghiale, trappole per la cattura di passeriformi e 2 scatole di anelli per l’inanellamento illegale di avifauna catturata, per un valore commerciale  di circa 40.000 euro. 

Per la guardia venatoria volontaria di Pergola, ormai bracconiere, noto nell’ambiente della caccia, è scattato quindi l’arresto presso la casa circondariale di Villa Fastiggi a Pesaro, convalidato dall'Autorità giudiziaria. L’arrestato ha violato le norme sull’uso e la detenzione di armi, che prevedono, per chiunque detenga armi o canne clandestine, la reclusione da uno a sei anni. Ai due bracconieri sono stati contestati anche i reati di uccellagione, maltrattamento di animali ed omessa custodia delle armi, mentre i richiami catturati venivano regolarizzati utilizzando anelli inamovibili forniti da un allevatore di uccelli di Monsano, anch’egli denunciato.