Banca Marche, la maxi-causa può attendere: udienza civile rinviata di 10 mesi

Chiesti risarcimento da record agli ex-vertici. Ma i tempi sono lunghi

Massimo Ambrosini e Lauro Costa (lungamente ai vertici della banca) con l’ex-direttore Massimo Bianconi

Massimo Ambrosini e Lauro Costa (lungamente ai vertici della banca) con l’ex-direttore Massimo Bianconi

Ancona, 13 dicembre 2015 - Risarcimenti milionari chiesti dai commissari di Banca d’Italia agli ex vertici di Banca Marche, l’udienza slitta all’autunno del prossimo anno. Il tribunale di Ancona ha fissato la prima udienza per il 16 ottobre del 2016, oltre dieci mesi esatti. Mentre nell’atto di citazione dello studio Bonelli Erede Pappalardo di Milano scelto dai commissari per l’azione civile si indicava il 15 dicembre prossimo come data di convocazione tra le parti. Dovrà ancora attendere a lungo dunque un’eventuale risarcimento per «il più grande disastro bancario italiano dopo i casi Calvi e Sindona del secolo scorso» come lo hanno definito i legali dell’istituto nell’atto che chiede 280 milioni e 718mila euro all’ex dg Massimo Bianconi e ad altri trenta tra vicedirettori, ex consiglieri di amministrazione, componenti di collegi sindacali, oltre alla società di revisione Pricewaterhouse Coopers spa (Pwc) cui è stato revocato l’incarico di revisione dei bilanci il 10 aprile del 2014, dopo l’avvio del commissariamento. Il giudice ha deciso così di lasciare il tempo necessario a tutti i convenuti per chiamare i soggetti indicati negli scritti difensivi. I commissari di Bankitalia alla guida di Banca Marche per oltre due anni, a giugno scorso, dopo aver analizzato 37 operazioni considerate anomale hanno citato in giudizio gli ex vertici e la Pwc, chiedendo il risarcimento non solo dei danni stimati in oltre 280 milioni di euro a seguito dei 37 finanziamenti, ma anche la restituzione di tutti i compensi, bonus e buonuscite ricevuti dagli ex amministratori e dirigenti.

Tra le pratiche contestate, per lo più a società del settore immobiliare: finanziamenti al gruppo Lanari, alla Polo Holding di Fano, ai gruppi Casale e Degennaro, Ciccolella, Mazzaro Canio. Solo l’ex dg Massimo Bianconi che in otto anni (dal 2004 al 2008) ha incassato, compresi contributi, benefit e buonuscite 16milioni e 305mila euro avrebbe causato un danno alla banca di ben 264 milioni di euro. Richieste milionarie anche per amministratori, revisioni e direttori centrali dell’epoca. La cuasa civile riguarda complessivamente 37 deliberazioni di nuove erogazioni di crediti, spesso secondo i commissari Giuseppe Feliziani, Federico Terrinoni e Bruno Inzitari «senza le dovute garanzie, senza informazioni sulla destinazione dei finanziamenti e valutazioni sulla capacità e modalità di rimborso». I commissari hanno chiesto una provvisionale di cento milioni complessivi. Ma i tempi si allungano e nel frattempo hanno già pagato altri.