Con Bologna un tonfo che fa rumore

La squadra di Dell’Agnello travolta da una Virtus più pronta e aggressiva, nell’ultimo quarto precipita fino al -31

Una partita senza storia

Una partita senza storia

Pesaro, 4 ottobre 2014 -

Consultinvest 77

Granarolo 95

CONSULTINVEST PESARO: Ross 11, Myles 7, Basile, Musso 18, Pentucci ne, Judge 5, Crow 6, Reddic 16, Tortù, Williams 16. All. Dell’Agnello.

GRANAROLO BOLOGNA: White 24, Cuccarolo 11, Gaddy 4, Portannese 7, Imbrò 11, Fontecchio 11, Mazzola ne, Tassinari, Benetti, Hazell 9, Gilchrist ne, Ray 18. All. Valli.

Arbitri: Sardella, Calbucci, Borgioni.Note - Parziali: 22-22, 38-53, 55-79. Tiri liberi: Consultinvest 11/18, Granarolo 11/20. Tiri da tre punti: Consultinvest 8/23, Granarolo 12/21. Usciti per falli: Ross. Fallo antisportivo a Benetti. Fallo tecnico a Fontecchio. Spettatori: 200.

A una settimana dal campionato questo tonfo fa rumore. Travolta da una Virtus più pronta ed aggressiva, nonostante non venisse da un precampionato troppo convincente, la Vuelle annaspa precipitando sino al -31 di un ultimo quarto in cui l’unico desiderio sembra quello di mettere fine all’umiliazione. Perché, onestamente, vedere Portannese che si passa la palla sotto le gambe prima di un assist o Fontecchio che «scherza» Ross in uno contro uno è frustrante.

Entrambe le squadre sono incomplete: Raspino, scavigliato, viene tenuto precauzionalmente a riposo, mentre sull’altro fronte mancano sia Gilchrist che Mazzola, quindi il ko suona anche più preoccupante, perché l’unico lungo di ruolo che rimane alla Virtus è Gino Cuccarolo, spesso inadeguato nella sua carriera, ma che stavolta sembra un gigante: e non solo per l’altezza (221 cm). La partita vera dura un quarto, poi la Vuelle si squaglia nel corso di un secondo quarto in cui Bologna la mette in croce con una circolazione di palla rapida e precisa: l’ingresso di Allan Ray, unico veterano sul parquet, si fa sentire, sono suoi i punti che spaccano il match (29-38 al 14’).

Pesaro prova a reagire con un rabbioso Williams (31-38) ma è l’unico sussulto prima del naufragio. Da lì in poi la difesa biancorossa non tiene più: troppo morbida sulle penetrazioni, nelle quali ogni tanto si concede anche l’aggiuntivo, troppo lenta sulle rotazioni e allora la punizione arriva dall’arco, dove le V nere sparano bombe con un sontuoso 57%. La ripresa è una lenta agonia: Valli non ha pietà di Basile e gli monta sopra un pressing che manda in tilt il baby. Myles, tiratore designato, segna il primo punto (su tiro libero) al 22’ ed il primo canestro su azione al 26’ chiudendo con uno sconfortante 2/11 e -2 di valutazione. Judge e Ross collezionano palle perse (9 in due), mentre Williams smarrisce la verve iniziale. Nel finale, per limitare i danni, la Consultinvest prova Reddic insieme a Judge: aumenta un po’ la fisicità, o forse la Virtus è sazia, così lo scarto diventa meno pesante. Ma la sensazione resta: al gruppo manca la durezza mentale per resistere agli urti. Dell’Agnello, dopo le due sconfitte al torneo di Porto S.Elpidio, aveva chiesto ai suoi di aggrapparsi alle loro certezze, senza avvilirsi quando la palla non entra. Ma in questo momento dove sono?