Il boss emergente della camorra era diretto a Pesaro

Lo hanno fermato nell’autostrada tra Napoli e Roma. Si chiama Alessandro Giannelli, 38 anni, napoletano

La Dda (foto d'archivio)

La Dda (foto d'archivio)

Pesaro, 9 febbraio 2015 - Era forse diretto a Pesaro uno dei boss della camorra, latitante da qualche mese. Lo hanno fermato nell’autostrada tra Napoli e Roma. Si chiama Alessandro Giannelli, 38 anni, napoletano, ritenuto il capo dell’omonimo gruppo criminale, attivo nella zona Cavalleggeri, area divenuta nelle ultime settimane teatro di efferati fatti di sangue e continue sparatorie, con ‘stese’ di kalashnikov per le strade e sulle facciate dei palazzi. Giannelli si è reso irreperibile alla fine del 2015, sottraendosi agli obblighi della sorveglianza speciale di polizia di Stato. Contestualmente nei quartieri a ovest si è acuita la faida tra gruppi criminali opposti, uno dei quali quello emergente capeggiato proprio dal Giannelli, in lotta per il controllo delle attività criminali. I primi di gennaio 2016 è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli, su richiesta della Dda partenopea, perché ritenuto responsabile di tentata estorsione, danneggiamento, violenza privata, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, tutto aggravato dal metodo mafioso. Giannelli aveva con sé 5000 euro in contanti e documenti falsi. Al polso un Rolex e in tasca tre telefoni cellulari.