Pesaro, 14 aprile 2011 - Gite sì, gite no: in tutta Italia si è dibattuto sui costi per famiglie e scuole. Riflettendo sull’esperienza il nostro giudizio è 'gite sì', senza dubbio. Ecco le nostre ragioni. La si aspetta ogni anno ansiosamente, è ritenuta da tutti i ragazzi (e speriamo anche dagli insegnanti) come l’esperienza più bella, affascinante, istruttiva e soprattutto divertente dell’anno: questa 'cosa' si chiama gita. Ma è anche un bell’impegno economico e organizzativo: vediamo perché secondo noi vale la pena affrontarlo. Gli insegnanti ci raccomandano sempre di comportarci bene: è facile (abbastanza) farlo sui banchi di scuola, sotto lo sguardo attento dei prof, ma è in gita che si vede davvero come un alunno si comporta e partecipa. Sui libri si imparano tante cose che poi, col tempo, vengono in gran parte dimenticate. Nelle visite di istruzione si mette in pratica ciò che si è imparato, che rimane per sempre impresso in noi. Un esempio? A scuola abbiamo studiato i principi della nutrizione, in uscita abbiamo imparato a fare il pane e a distinguere tra piante commestibili e dannose. Nelle gite accadono fatti o incontri che in circostanze normali non accadrebbero mai.

 

Durante la visita a Roma abbiamo incontrato l’onorevole Fini e gli abbiamo posto molte domande: è stata un’occasione irripetibile! Le gite, per dirla tutta, sono anche molto divertenti: si socializza con i compagni e si fanno nuove amicizie, scoprendo aspetti nuovi in persone che credevi di conoscere già. In conclusione: le gite fanno parte della scuola e sono belle dal primo all’ultimo minuto perchè si impara senza bisogno del libro e perfino il viaggio in pullman riesce ad essere divertente. Tutte le classi dovrebbero organizzare almeno una gita all’anno, più le visite di istruzione brevi: in questo modo nei ragazzi aumenta la voglia di imparare.

 

Volete le prove? Ecco che cosa dicono alcuni compagni di ritorno dalla visita a Roma: Xin Xin: "All’entrata in San Pietro abbiamo trovato una fila lunghissima, ma sulla scala la mia stanchezza è sparita ed è rimasta solo la mia curiosità. All’uscita avevo già copiato nella mia mente le cose belle che ho visto". Lorenzo: "Per noi è stato un privilegio ricevere i complimenti del presidente Fini, che ha dedicato un’ora alle nostre domande. Poi abbiamo proseguito la visita a Montecitorio: è un luogo enorme e ha un vero fascino. A San Pietro sono rimasto colpito dalle opere degli artisti più bravi della storia. Sul Colosseo avevo visto parecchi documentari perché sono un appassionato, eppure durante la visita guidata ho imparato tante cose nuove". Cristina: "Il mio guadagno? Ho scoperto cose che non avevo mai visto e neppure sapevo che esistessero. Ho anche imparato che la bellezza non è solo quello che vedi, ma anche quello che dovresti conoscere e per conoscerlo te lo deve dire qualcuno che lo sa già".