Cartella di Equitalia per 7 centesimi. "Se voglio, posso rateizzare il debito"

E’ stata inviata a una imprenditrice pesarese. Carla Di Cecco: "Sono sbigottita" di Alice Muri

Montelabbate (Pesaro e Urbino), l’imprenditrice Carla Di Cecco con la cartella esattoriale da 7 centesimi (Fotoprint)

Montelabbate (Pesaro e Urbino), l’imprenditrice Carla Di Cecco con la cartella esattoriale da 7 centesimi (Fotoprint)

Montelabbate (Pesaro e Urbino), 22 luglio 2014 - Quando si è vista recapitare un avviso da Equitalia con l’invito a regolarizzare al più presto la posizione contributiva della sua azienda metalmeccanica, visto che risultavano delle cartelle non pagate, le è preso uno spavento. Immediatamente si è presentata allo sportello della sede di Pesaro per chiedere spiegazioni e capire che cosa stesse succedendo: effettivamente una cartella a carico della sua azienda c’era, ma quando ha visto l’importo non ci credeva: 7 centesimi di euro non pagati, per una situazione risalente al 2009.

Una storia davvero paradossale, come spiega Carla Di Cecco, la protagonista: «Ho ricevuto una lettera di Equitalia all’inizio di luglio – spiega – mi informava che per la mia azienda avevo una cartella in sospeso e che se volevo potevo rateizzare l’importo dovuto. A quel punto – prosegue – ho deciso di andare allo sportello, dove mi hanno consegnato la cartella per cui mi avevano scritto ed è stato lo stesso impiegato di Equitalia a dirmi che avrei dovuto pagare immediatamente l’importo dovuto, perché altrimenti sarebbero saliti gli interessi, calcolati in quella cartella fino al giorno stesso in cui l’ho ritirata. Sul momento però non ho guardato l’importo – prosegue - ma ho deciso di andare in azienda, dove poi avrei effettuato il bonifico per il pagamento, come faccio abitualmente per i pagamenti della mia azienda».

E’ lì che Carla ha scoperto l’effettivo importo della cartella esattoriale: «Solo in quel momento ho visto a quanto ammontava il mio ‘debito’ – dice – soli 7 centesimi, incredibile. A quel punto mi è venuta in mente la possibilità di rateizzare l’importo come mi suggeriva Equitalia, così come me lo aveva ribadito l’addetto allo sportello.

Una situazione al limite del surreale». E aggiunge: «Tra l’altro ho pagato con bonifico il mio debito – spiega – per cui la somma che dovevo è arrivata il giorno dopo. Non è che ora mi arriverà un’altra cartella, con gli interessi su quei sette centesimi non pagati? - si chiede -. E magari ci diranno pure di rateizzarli».

Ma non è finita: «Se il debito è di sette centesimi – dice Carla Di Cecco – le spese di diritti e notifiche ammontano a 67 euro e 94 centesimi. Questa storia ha davvero dell’incredibile».

Alice Muri