Regionali, Comi ha offerto la testa di Spacca

Riapre confronto col Pd pesarese: "Cerchiamo un nome nuovo"

Luca Ceriscioli e Francesco Comi (Fotoprint)

Luca Ceriscioli e Francesco Comi (Fotoprint)

Pesaro, 1 settembre 2014 - La terza candidatura di Spacca (che non ha rinnovato la tessera del Pd) alle Regionali non è sostenuta da Francesco Comi. Ma il segretario regionale non si spende neanche per Luca Ceriscioli. Sul palco della Festa dell’Unità, ieri, Comi, per la prima volta in un dibattito pubblico con l’ex sindaco, ha dichiarato: «Bisogna inaugurare una fase politica nuova e siamo alla ricerca di una nuova candidatura, qualcuno che sia capace di dialogare con i sindaci”. Poi ha aggiunto: “Io e Luca (Ceriscioli) dobbiamo mettere da parte le nostre velleità di protagonismo e metterci al servizio del partito per trovare una candidatura forte». 

Chiarissimo. I toni sono stati pacati, nessuna frecciatina sulla competizione sul congresso regionale, che li ha visti in dura contrapposizione. Anzi, Comi ha esordito dicendosi «onorato di essere qui, non lo dico per piaggeria ma perché la federazione di Pesaro ha sempre espresso una cultura all’avanguardia, del dialogo, e le porte del gruppo dirigente sono spalancate a quei territori che non vi sono rappresentati, speriamo che Pesaro contribuisca al dibattito». Per entrarci, però, Ceriscioli ha posto una condizione: le primarie, da calendarizzare già adesso per fine anno massimo gennaio, nel caso in cui non si riesca a converge su un nome unico: «Poi, si dovesse trovare, sarò il suo più acceso sostenitore».

Il segretario regionale ha tergiversato ripetendo che la candidatura è l’ultimo passaggio di un percorso che ha al primo posto l’ascolto e poi l’elaborazione di un programma. E che, quindi, delle eventuali primarie si parlerà più avanti. A domanda specifica, Comi si è anche espresso sul gruppo di Spacca “Marche 2020”: «Al momento è un’associazione culturale, c’è una inopportuna invasione culturale sul terreno della politica, ma si presenta come associazione culturale e finché sarà tale la valuteremo così, se dovesse diventare un partito, allora il rapporto cambierebbe e il nostro giudizio diverrebbe chiaro e senza equivoci: sarebbe incompatibili con il Pd». Sulla coalizione da creare: «Non ci chiudiamo in nessun recinto predefinito di alleanze. 

Il Pd ha il dovere di costruire una grande proposta di cambiamento. Dobbiamo anche liberarci da una certa tecnocrazia regionale». Sul palco, anche il deputato pesarese Marco Marchetti e il segretario comunale oltre che vice sindaco Daniele Vimini. Marchetti ha ribadito la necessità di un rinnovamento a livello regionale: («Spacca ha fatto il suo tempo»). E chiesto azioni che diano un segnale di cambiamento ai cittadini, tipo ridurre i compensi dei consiglieri. Risposta: di Comi: «Il segnale lo abbiamo dato, infatti abbiamo già ridotto consiglieri e assessori e tagliato i fondi ai gruppi».