L'ex assessore Crespini: "Ecco perché Gambini mi ha cacciata"

In una lettera aperta agli urbinati l'ex assessore Crespini vuota il sacco su Prg, nomine, aumenti, ospedale

Il sindaco Gambini con l'ex assessore Crespini

Il sindaco Gambini con l'ex assessore Crespini

Urbino, 3 luglio 2016 - Ecco il testo integrale della lettera aperta ai cittadini di Urbino ed ai consiglieri comunali di Francesca Crespini e del gruppo Cut: «La lista Cut dopo le dichiarazioni rese dai Consiglieri comunali,ritiene di dover far chiarezza sui motivi che hanno determinato la grave crisi istituzionale della città.

Perché avevamo aderito all’alleanza elettorale con Gambini

Il Gruppo Cut con ill suo candidato Sindaco Crespini sottoscrisse un patto politico con Gambini e la sua alleanza elettorale, dettato dalla volontà di rispondere a quella crescente voglia di cambiamento che si respirava nella nostra Comunità e che aveva spinto tutti noi della Lista Cut (tutti provenienti dalla società civile e quasi tutti alla loro prima esperienza politica), ad impegnarsi per garantire al nostro territorio un rinnovamento vero e non solo di facciata nell’amministrazione del nostro Comune, che mettesse al centro le persone per le loro competenze e non per le loro appartenenze, gli interessi della Comunità e non i propri o quelli dei propri «amici». Avevamo davvero creduto che con Gambini fosse possibile realizzare questo cambiamento ed è stata data fiducia a lui pensando che la sua esperienza di imprenditore potesse rappresentare una sintesi delle forze che avevano portato la coalizione alla vittoria. Alla prova dei fatti, purtroppo, non è stato così e a mano a mano che si è andati avanti nelle attività ci si è resi conto che la condivisione veniva scambiata con la comunicazione delle decisioni che il Sindaco autonomamente e unilateralmente aveva già preso; che temi di vitale importanza per la nostra Comunità (la tutela della salute e del territorio, su tutti) venivano trattati, nel migliore dei casi, in modo superficiale ed istintivo, senza nessuna progettualità, se non addirittura per fini meramente speculativi; forse per avvantaggiare qualcuno?

I veri motivi degli scontri tra sindaco e vicesindaco

Sfatiamo il «mito» che gli scontri tra il Sindaco Gambini ed il Vicesindaco Crespini fossero dettati da questioni personali. Erano esclusivamente di natura politica. La proposta in Giunta di variante parziale al PRG che prevedeva un cambio di destinazione d'uso degli annessi agricoli in uso abitativo, con una liberalizzazione selvaggia che, lungi dal consentire una valorizzazione del nostro bellissimo territorio (come anche sottolineato dall’Ufficio Urbanistica che aveva espresso parere negativo), ne avrebbe sicuramente compromesso l’integrità e la bellezza. Il Vicesindaco Crespini si è opposta a questa operazione scellerata che, così come impostata, avrebbe procurato solo danni al territorio, a vantaggio di pochi, ma è rimasta sola; neanche l’Assessore Sgarbi, che tanto decanta le bellezze del nostro territorio, panorama ideale delle Terre di Piero, debitamente informato dal Vicesindaco, si è indignato, né si è preoccupato di far sentire la sua voce.

La sanità

Dopo essersi incatenato davanti agli Ospedali, Gambini, più volte sollecitato sul tema, è rimasto completamente silente: nessuna strategia, nessun impegno, il nulla completo.

Società partecipata Marche Multiservizi

Il sindaco Gambini, dopo averci provato lo scorso anno, e avendo ricevuto un netto rifiuto della Giunta, quest’anno ha acconsentito all’aumento del 5,2% della tariffa, tacendo informazioni importanti, dandone di sbagliate anche all’Assessore Cangiotti, tanto da indurlo in errore, e pure eludendo il mandato ricevuto dal Consiglio Comunale, all’unanimità, nella seduta del 16.11.2015.

Aguzzi

È vero che il Sindaco Gambini aveva proposto Aguzzi, marito di Elisabetta Foschi, Presidente del Consiglio di Urbino, come Presidente di Ami trasporti e Mazzoli come Presidente di Adriabus (voleva dividere con due deleghe distinte la Partecipata): lo ha detto al Vicesindaco Crespini ed al Consigliere Sirotti e il gruppo CUT si è opposto, ritenendo questa proposta irricevibile e inopportuna.

La revoca dell’incarico al Vicesindaco, le successive dimissioni dell’Assessore al bilancio, del Presidente di Urbino Servizi e dei membri in quota CUT nelle Commissioni e la scelta di andare all’opposizione

La decisione unilaterale, del Sindaco Gambini di «cacciare» il Vicesindaco ed Assessore Crespini, oltre che oltraggiosa nei modi (è stata preannunciata via sms il sabato sera e seguita, l’indomani, da un articolo ingiurioso sul giornale) ha dimostrato ancora una volta la mancanza di rispetto per le istituzioni ed i ruoli. Il Vicesindaco Crespini non è stata nominata dal Sindaco Gambini come tecnico di sua fiducia, ma in virtù di un accordo politico: sono stati i 1313 voti degli elettori di CUT che hanno consentito a Gambini di diventare Sindaco e Crespini Vicesindaco.  Le dimissioni dell’Assessore al Bilancio, del Presidente di Urbino Servizi, dei membri in quota CUT dalle Commissioni consiliari e la scelta del Consigliere Magnanelli di andare all’opposizione sono frutto di una decisione sofferta, ma conseguenti alla cacciata del leader Crespini sicuri che senza la sua presenza sarebbe venuto meno il giusto controllo su atti della Amministrazione. Gli stessi Consiglieri Sirotti e Vetri, che hanno preferito rimanere con la maggioranza, con le loro dichiarazioni manifestano di non fidarsi del Sindaco, visto che già preannunciano di porre paletti e che «la fiducia dovrà essere confermata giorno per giorno». Ci chiediamo come potranno davvero controllare il Sindaco, rimanendo Consiglieri delegati. . Certo avremmo potuto approfittare dell’errore politico commesso da Gambini, seguendo le vecchie logiche della politica, e condizionare con i nostri rappresentanti l’azione del Sindaco, ma noi siamo persone serie, che non sono legate alle poltrone e che preferiscono affrontare le situazioni a viso aperto, senza compromessi, assumendosene le responsabilità. Saranno poi gli elettori che decideranno chi merita di essere premiato.

Il ruolo di Cut oggi

Il Consigliere Magnanelli non è solo, con lui c’è Maria Francesca Crespini e tutto il gruppo di CUT, ancora più coeso e compatto di prima, che continuerà a portare avanti con serietà, passione ed onestà, i propri valori ed ideali, anche se dai banchi dell’opposizione, certi così di non tradire il mandato dei nostri elettori. Non siamo noi che abbiamo cambiato casacca, noi siamo coerenti con il programma politico che ha vinto le elezioni, è Gambini che con i suoi conflitti di interesse, arroganza e scarso senso delle istituzioni, ha cambiato strada.