Pesaro, 26 luglio 2010 - Nel corso di alcuni controlli della Guardia di Finanza di Urbino, coordinati dal Capitano Antonio Ranaudo, è stata individuata a Cagli una ditta operante nel settore tessile, in cui lavoravano in nero e in condizioni di particolare degrado 11 cinesi.

 

Il titolare della ditta, anche lui cinese, portava avanti un sistema evasivo ben organizzato, dichiarando una sede legale fittizia in una località (spesso del nord Italia) per poi operare, di fatto, in altri luoghi. Queste sedi lavorano per un breve periodo per poi trasferirsi in altre zone con un numero di partita Iva e denominazione sociale differenti. Un meccanismo, questo, che permetteva di evadere facilmente il fisco.

 

Per l'imprenditore adesso c'è una multa da 115 mila euro: la legge, infatti, prevede, per ogni singolo lavoratore non regolarmente assunto, una sanzione che può variare dai 1.500 ai 12 mila euro, 150 euro per ogni giornata lavorativa prestata più un eventuale provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.