Pesaro, 23 agosto 2010 - Emozioni d’agosto. Sabato mattina, verso le 11 e 30. In barca a vela, a un chilometro davanti al porto. Vedere all’improvviso uno, due, tre gruppi di delfini - una quindicina di esemplari in tutto - che compaiono all’improvviso, iniziano a seguire la barca, saltano, si rituffano, spariscono di nuovo. Il tutto per quasi un’ora. Seguono la barca per gioco? O forse inseguono un branco di sgombri? Non ha molta importanza.

 

"Il fatto è che uno spettacolo come questo - dice uno dei privilegiati che se lo è gustato dall’inizio alla fine, Giovanni Ciaccia, avvocato, 39 anni, un figlio di un anno e mezzo, sua, anzi del padre, la barca Rataplan che ha avuto quel privilegio - non l’avevo mai visto. Sono andato a San Diego, in California, a vedere le balene, ho visto tantissime volte i delfini in cattività, sono in mare praticamente da quando sono nato, ma vedere tutti quei delfini, che hanno continuato a stare e chissà, forse a giocare con noi, per tutti quei minuti, m’ha emozionato fino quasi alle lacrime. Ero io al timone con a fianco il mio amico Alessandro Lucarini. Lui a un certo punto ha fatto l’unica cosa che poteva fare, ha tirato fuori il telefonino e ha iniziato a filmare...".

 

Così lo spettacolo è diventato un filmato. Si sente il rumore della vela che sbatte nel vento e quello delle onde e dei delfini che saltano. "Ce li siamo goduti per quasi un’ora. Poi siamo dovuti rientrare perchè il mio amico doveva andare a lavorare a Riccione - dice Ciaccia - se no avremmo potuto continuare ancora. Noi andavano e loro ci venivano incontro, erano a gruppetti, come se ci scortassero, a un certo punto abbiamo provato ad avvertire a gesti anche altri scafi che erano poco lontani, ma nessuno ci ha preso in considerazione. Abbiamo visto anche dei cuccioli, o almeno penso fossero cuccioli, erano esemplari di taglia molto più piccola. Ho pensato che questo nostro Adriatico, così bistrattato, è ancora capace di farci dei regali enormi. La natura in genere, voglio dire...".