Pesaro, 3 settembre 2010 - Appiccavano il fuoco alle braccia dei clienti. Trasformandoli in tanti 'flambé' tra le risate generali. A parere di tutti era tanto divertente. Col risultato che tre ragazzi (tra cui un minorenne) hanno avuto ustioni del primo e secondo grado. Tutto questo è avvenuto il 4 luglio scorso all’interno del bar 'Ondanomala' di viale Trieste a Pesaro, il cui titolare Simone Baldelli di 35 anni è stato denunciato insieme ad un suo barista di 45 anni per lesioni personali e accensione pericolosa.

 

Il dipendente spruzzava alcool nel braccio del cliente, il titolare metteva mano all’accendino appiccando il falò. Di fronte a questo, il questore Italo D’Angelo ha disposto la chiusura del bar a partire da oggi e per sette giorni per ragioni di ordine pubblico. "Non possiamo tollerare comportamenti di questo tipo". Le prove non mancano per accusare i gestori del bar di aver provocato lesioni ai giovani clienti: la squadra mobile di Pesaro diretta da Andrea Massimo Zeloni ha trovato nel telefonino di un avventore del bar un video che riprende le fasi della 'prova di coraggio'. Che è stata pensata e messa in pratica durante una festa di compleanno.

 

Ad un certo punto, si vede un ragazzo dalla maglia nera che ridendo offre il braccio destro per la 'prova'. Ed ecco allora che il barista gli spruzza un combustibile per tutto il braccio come se fosse la crema solare. Subito dopo, spunta l’accendino nelle mani di un uomo che la polizia ha identificato nel titolare del bar. Mezzo secondo dopo, ecco la fiammata che investe il braccio col giovane che cerca di spegnere il fuoco sotto l’occhio divertito degli altri che si guardano bene dal dargli una mano per far terminare il dolore provocato dall’ustione.

 

Il primo ragazzo che si è sottoposto a questo 'trattamento' non intendeva probabilmente arrivare a tanto o almeno non lo immaginava. Così, subito dopo lo scotto, è corso via dal locale andando al pronto soccorso per farsi medicare (ha avuto 10 giorni di prognosi per ustioni di primo e secondo grado). Ma la sua fuga per il dolore non ha fermato gli altri avventori del bar dalla voglia di riprovarci. E nel giro di un’ora, ecco che altri tre volontari si sono fatti sotto per farsi bruciare il braccio. Ma questa volta sotto l’obiettivo del telefonino perché così il fatto esiste. Uno dietro l’altro, i ragazzi si sono lasciati appiccare l’incendio dal barista e dal titolare del locale per poi spegnere le fiamme da soli.

 

La storia non sarebbe mai arrivata alla polizia (nessuno infatti degli ustionati ha presentato denuncia) se non ci fosse stato il referto medico per il primo ragazzo ustionato. Il quale è stato chiamato in questura a raccontare che cosa gli fosse successo. Il giovane non ha avuto difficoltà a spiegare tutto quello che gli era capitato alla festa di compleanno all’interno dell’ 'Ondanomala', a cominciare dall’incendio al suo braccio destro. Gli investigatori hanno rintracciato tutti gli altri avventori al 'flambé' fino a trovare il video su ciò che è avvenuto in quel bar.

 

Il titolare sembra che si sia giustificato dicendo di non aver fatto niente di male perché le fiamme sono state subito spente, insomma si trattava di uno scherzo innocente. Invece il questore Italo D’Angelo la pensa molto diversamente. Si legge in una nota a sua firma: "Si stigmatizza la condotta sconsiderata del gestore di un pubblico esercizio e tutelare la sicurezza dei giovani e giovanissimi. I quali, spesso, non si rendono conto delle gravità di taluni comportamenti e delle loro possibili conseguenze, sottoponendosi a sfide che più che di coraggio sono da considerarsi dimostrazioni di immaturità e superficialità che talora possono avere gravissime conseguenze. La sospensione della licenza è un provvedimento severo che ritengo di aver dovuto applicare per la gravità dell’episodio che dovrebbe far riflettere quanti sono deputati all’educazione dei giovani". Insomma, tirata d’orecchie anche ai genitori e una domanda sottintensa: Si sono accorti delle ustioni nelle braccia dei loro figli?