Pesaro, 7 ottobre 2010 - Ieri, all’età di 87 anni, Licia Pezzodipane Ratti è tornata accanto a suo marito Pietro Ratti, scomparso nel 1992, a ricomporre spiritualmente una coppia tale di cui si diceva che non si poteva parlare di Licia senza parlare anche di Pietro. Insieme avevano lavorato ad un sogno comune iniziato nel lontano 1945 con l’apertura in corso 11 Settembre del loro primo negozio di abbigliamento e di moda, poi diventato realtà e cresciuto, attraverso i decenni, fino a diventare l’azienda di questi giorni.

 

"Mezzo secolo di lavoro non sempre facile, attraverso complesse e non sempre dorate stagioni", scriveva Licia Ratti, assieme alla figlia Silvana, in occasione della ricorrenza dei cinquant’anni di attività dell’azienda di famiglia. Anche in quell’occasione Licia Ratti volle ribadire l’indissolubilità del binomio affettivo e operativo con suo marito: "Non possiamo celebrare questi cinquant’anni — scriveva infatti in quell’occasione — senza celebrare la centralità di Pietro Ratti nella nostra storia passata e recente, fino a questi giorni che lui per primo avrebbe voluto pieni di gioia e di orgoglio per festeggiare con la nostra clientela lustri di fedeltà e di crescita in comune".

 

Fu nel 1967 che i Ratti fecero il loro grande balzo passando da corso 11 Settembre alla sede di via Rossini, oggi diventata «casa madre» dell’azienda, con gli spazi e le vetrine che si moltiplicarono. Carattere d’acciaio calato dentro un fisico esile, Licia Ratti ha trascorso anni di assoluta dedizione al lavoro, col coraggio delle scelte, la volontà di creare qualcosa che varcasse i confini della città, con propaggini che sono arrivate fino ad Ancona e Bologna e con la perseveranza di andare avanti anche nei momenti difficili. Sensibile e attenta alla vita e alle vicende pesaresi, fu fin dall’inizio sostenitrice, con la sua ospitalità diventata ormai proverbiale, del Rossini opera festival, "un rapporto — scriveva — di sostegno affettuoso, pionieristico, pieno di orgoglio e armonico con l’espressione culturale più più genuina della città, coi suoi ospiti, gli artisti, i critici".

 

Così, nel momento della sua scomparsa, la ricorda Gianfranco Mariottti, soprintendente del Rof, molto colpito dalla notizia: "Licia è stata una grande amica personale e del Rof che ha accompagnato per oltre un quarto di secolo. Nel corso della sua vita lei ha sempre condiviso col marito Pietro il senso infallibile della qualità". Coinvolta da decenni anche nell’attività del Club Soroptimist cittadino, a consacrazione e in riconoscimento della sua lunga attività di imprenditrice e di presenza attiva nella società cittadina, Licia Ratti venne premiata dal Circolo della Stampa di Pesaro nel 2003 con la significativa e pertinente motivazione di "aver fatto dell’eleganza un modo di vivere".

 

Conosciuta praticamente da tutti e in tutti gli ambienti, la notizia della sua repentina scomparsa — avvenuta ieri in ospedale — si è subito diffusa per la città suscitando dolorosa sorpresa e sentito cordoglio generale. La funzione religiosa e il funerale di Licia Ratti si celebrano domani alle ore 17 in Duomo. In occasione del doloroso lutto, alla famiglia Ratti giunge anche l’espressione delle condoglianze della redazione del 'Carlino' di Pesaro.