Pesaro, 19 gennaio 2011 - A come Aguzzi (Stefano), voto 6-. Passato da un caso all’altro e da una crisi all’altra, riesce sempre ad uscirne fuori. Un po’ perché con lui sono tutti indulgenti, un po’ perché rappresenta appieno un periodo in cui la politica è fatta di gestione e non di idee forti. Dovrà guardarsi più dagli amici che dai nemici, sia per la fine della legislatura, sia per la carriera.

B come Bettini (Alessandro) 6,5. Ha consolidato la leadership sul Pdl provinciale, limitando al minimo l’emorragia finiana. L’impresa è stata organizzare la prima festa del Pdl. Vinto il duello con Giannotti ora può puntare al parlamento e poi, con i galloni, anche a sindaco di Pesaro. Un ragioniere a Montecitorio.
B come Bagnasco (Angelo), 7,5. Il ritorno a Pesaro da cardinale e presidente della Cei è di quelli da vero principe della Chiesa. Una folla di fedeli per lui, che, evidentemente, ha lasciato il segno.

C come Ceriscioli (Luca), 6+. L’anno del dimagrimento e del rilassamento. Alla seconda legislatura potrebbe togliersi qualche soddisfazione in più e costruirsi un futuro. Ma i problemi di bilancio e gli errori del passato (stadio) rischiano di condizionarlo. C come Cattarina (Silvio), 8. Sono vent’anni de 'L’imprevisto', vent’anni di comunità terapeutica e di recupero. Li festeggia con i suoi ragazzi e con una città che definisce solidale. Ci scappa un libro che è una somma di concetti sparsi ma fa riflettere.

D come Delle Noci (Antonello), 7. L’outsider della nuova giunta si è trovato per le mani la patata bollente del bilancio senza soldi. Un taglio qua, un recupero là. Tanto confronto ed un’abilità politica evidentemente mutuata dall’attività manageriale. Emergente. D come Del Moro (Franco), 6,5. Corona il sogno di ogni tifoso e diventa presidente della società che ama, la Victoria Libertas. Meriterebbe dieci solo per aver coinvolto Sauro Bianchetti (Siviglia) nel basket pesarese che ottiene un’altra chance di sopravvivenza. Il difficile, per lui, comincia adesso.
 

E come Eroi (dello sport). Questo è stato l’anno di Simone Ruffini (7). Mentre hanno pagato pegno i vecchi draghi come Valentino Rossi (5,5), Filippo Magnini (5,5), Massimo Ambrosini (5,5). Ma si rifaranno presto.
 

F come Filippetti (Nardo), 7. Una specie di ciclone in una città di suo sonnolenta. Con le cinque stelle dell’Excelsior vorrebbe brillare nel buio. Ma l’oscurità è un nemico insidioso. Lui rilancia con altri progetti nel settore turistico. Eden Viaggi va e lui corre dappertutto. Inesauribile e genialoide.

G come Giorgioni Muretto (Franca) e Gemmellaro (Vittorio), 7. La presidente dell’Ail è l’esempio lampante di una città che esprime grande solidarietà anche nelle associazioni. In questo il nuovo presidente dell’Avis ha dato un’evidente spinta alle donazioni.

I come Imperituri (nomi vari), 7. I 'grandi vecchi' che non mollano mai: a 91 anni compiuti il professor Antonio Brancati pubblica due volumi di pregio, a 93 anni Mario Melani insegna ancora canto nella sua accademia, il duo Gianfranco Mariotti, 77 anni, e Alberto Zedda, 82 anni, gestiscono il Rof e programmano le edizioni a venire. Ineguagliabili.

M come Mariotti (Michele), 8. Il giovane direttore d’orchestra infila nello stesso anno l’esordio alla Scala, con 'Il Barbiere di Siviglia' e poi al Rof con “Sigismondo”. Soffre di più l’emozione dell’enfant du pays. Ma il pubblico di Pesaro lo accoglie in maniera emozionante. Gli occhi lucidi del padre dicono più di molte parole. M come Mezzolani (Almerino), 5. Chiude la legislatura battezzando gli Ospedali Riuniti e gli elettori - premiandolo con le preferenze - gli danno il mandato ad andare avanti. Viene riconfermato alla Sanità ma con fatica e da lì cominciano i suoi guai. Il disastro dell’avvio del Cup è il punto più basso. Da lì risalire sarà difficile.
M come Mascioni (Peppe), 5,5. Il ritorno di Sua Sanità ha polarizzato l’attenzione dell’anno 2009. Dopo la sconfitta alle comunali ha provato a giocare la carta delle regionali, finendo per “accontentarsi“ delle promesse sull’ospedale unico.

N come Notte (musica e dintorni), 6. Il grande esodo del divertimento verso la Romagna è considerevolmente diminuito. Merito dei locali aperti, ma anche delle attività di consiglieri come Marco Perugini e Niccolò Di Bella, l’importante è mantenere l’equilibrio.

O come Oro (Scavolini volley), 8. Il terzo scudetto consecutivo ha reso celebri dirigenti (Sorbini, Sardella, Miniucchi, Babbi), allenatori (Marchesi) ma soprattutto ha decretato la fine di un ciclo, rappresentato da Carolina Costagrande. Lei è partita per Mosca, portandosi Pesaro nel cuore.

P come Pagliano (Claudio), 7,5. La sua elezione a presidente di Assindustria coincide con i morsi della crisi. Il suo biglietto da visita è evidente: la Mercantini mobili, che dirige, non ha fatto un’ora di cassa integrazione ed anzi ha firmato un integrativo aziendale. P come Pieri (Luca), 6,5. Finita la stagione del turismo e dei grandi eventi, dove ha dato il meglio di sè, ha traslocato all’Urbanistica. Segnale politico importante visti i precedenti, ma tema scivoloso, anche perché ci sono da gestire nuovi e vecchi dossier piuttosto complicati. Fino adesso se l’è cavata, ma è atteso al varco. P come Pomodoro (Arnaldo), 5. I diritti di immagine sulla Palla, che è ormai simbolo cittadino con tanto di cognome annesso, sono suoi. E non ci piove. Nel contenzioso con Filippetti per la pubblicità, essendo coinvolta anche l’immagine della città, un po’ più di buon senso sarebbe stato utile.
 

R come Ricci (Matteo), 6,5. Regge l’urto della crisi e del bilancio che piange anche per le gestioni precedenti. Cerca un ruolo nazionale e con la “felicità” e il “benessere interno lordo” lo trova.

S come Sabbatini (Gianfranco), 7. Riconfermato presidente della Fondazione Cassa di Risparmio prosegue nel lavoro ormai ventennale di sostegno al sociale, alla cultura, alla sanità pubblica. Tiene la barra anche su Banca Marche. Con intelligenza.

T come Trengia (Giovanni) 6+. Nell’anno della nascita della Libreria-coop in pieno centro, lui rilancia con una nuova sede de 'Il catalogo'. E’ per chi piacciono i librai un po’ preparati e un po’ svaniti. Oppure per i fans di Davide contro Golia. Auguri.

U come Uguccioni (Riccardo Paolo), 6,5. Il professore-storico presiede l’Ente Olivieri con equilibrio e sagacia. In coppia con il direttore Marcello Di Bella ha riportato all’esterno i tesori nascosti della biblioteca.
 

V come Vellucci (Stefano & Roberto) 5. Hanno dovuto lasciare, su sollecitazione del padre, la gestione della Vuelle. Dopo 5 anni di buoni risultati, comprese due promozioni consecutive. Una grande occasione perduta, soprattutto da Stefano che come presidente aveva messo sul piatto la Falco ed il suo impegno personale. L’inserimento del fratello ed il logoramento dei rapporti con Valter Scavolini hanno fatto il resto.

Z come Zini (Raul), 7. E’ il presidente dell’associazione italiana di Artroscopia, direttore scientifico delle Ortopedie del gruppo Villa Maria, nonché apprezzato chirurgo ortopedico. L’ultimo vip che è ricorso a lui è l’allenatore della Montepaschi e della Nazionale di basket Simone Pianigiani.