Pesaro, 14 febbraio 2011 - Sapevano che per tornare a casa, Renzo Pantaleoni attraversava a piedi la superstrada. Lo faceva tutti i giorni. Come se fosse un innocuo sentiero di campagna. L’uomo abitava a Monte Paganuccio, nel comune di Cagli. L’altra sera un’auto pirata l’ha travolto e ucciso. Giocava con la morte Pantaleoni, 52 anni, separato, due figli, ex boscaiolo, pensionato, ma non ci pensava su più di tanto. Per lui, attraversare la superstrada Flaminia era soltanto il tragitto più corto per arrivare ad Acqualagna. Non poteva andarci in auto da quando i carabinieri gli avevano tolto la patente qualche anno fa per guida in stato di ebbrezza.

 

Così camminava, e siccome abitava ad un chilometro dall’uscita di Tarugo, non aveva dubbi su dove passare: saltava sulla carreggiata e arrivava in paese o viceversa. L’altra sera, un presumibile fuoristrada (sono stati trovati dei frammenti di carrozzeria che sembrano appartenere ad un Toyota Hilux) ha «caricato» sul cofano il 52enne trascinandolo per circa 10 metri per poi farlo rovinare sull’asfalto senza vita. L’auto si è fermata, presumibilmente il conducente ha raccolto in fretta e furia i pezzi di carrozzeria più grossi che sono volati via ed ha ripreso la marcia lasciando a terra il corpo senza vita di Renzo Pantaleoni. Il quale era molto conosciuto in paese ad Acqualagna, dove lui andava quasi tutti i giorni.
 

RECENTEMENTE, il 52enne era stato anche arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale. Un atteggiamento che diventava evidente quando ricorreva all’alcol. Pantaleoni viveva con l’anziana madre, ed era per questo che tornava a casa presto (erano le 20.45 quando è stato travolto sulla corsia in direzione monte della Flaminia).
 

L’incidente è accaduto sulla rampa d’uscita di Tarugo, in direzione mare, dove il 52enne stava camminando per andare a casa. Sul fronte delle indagini, per rintracciare l’auto, i carabinieri hanno alcune piste. La più importante porterebbe ad un automobilista residente non lontano da Acqualagna, anche perché non sono tantissimi coloro che escono all’uscita di Tarugo. Per questo, i militari sono andati a controllare ieri tutti coloro che risultano essere proprietari di fuoristrada. Uno di questi, deve averlo ammaccato seriamente. E non può averlo riparato in poche ore.