Pesaro, 5 aprile 2011 - Prosegue la moria di pesci davanti alle coste pesaresi. Dopo la segnalazione del sub, che sabato, durante la sua battuta di pesca in apnea, aveva rilevato la presenza di numerosi pesci morti ed agonizzanti nel tratto di mare compreso tra la rotonda Bruscoli (Porto) e la Palla, oggi altre segnalazioni sono arrivate alla Capitaneria di Porto e all’Arpam. Ma il timore che la 'strage' possa dipendere dai lavori di escavazione per il prolungamento del molo del Porto sembra al momento infondato.

 

Anche se la certezza potranno darla solo le analisi che l’Istituto zooprofilattico sta compiendo in queste ore sugli animali morti, sembra più probabile che possa trattarsi di una condizione di anossia nell’acqua di mare causata da una straordinaria fioritura algale. Ad ipotizzarlo è la biologa dell’Arpam Manuela Ercolessi, responsabile dell’Unità operativa mare, subito intervenuta per i campionamenti di rito. «Abbiamo ripetuto le analisi anche oggi (ieri per chi legge ndr.) — afferma la biologa — ed in effetti abbiamo trovato animali morti e sofferenti, tra cui seppie e molluschi. Tuttavia mi sento di escludere che la moria sia causata dai lavori di escavo, perché il materiale trasportato per fare il ripascimento della spiaggia di Ponente è già stato analizzato, ed è risultata l’assenza di qualsiasi sostanza tossica. Il dragaggio della sabbia, avviene a circa 200 metri di distanza dall’imboccatura del porto, e noi l’abbiamo analizzata fino a 500 metri al largo, senza rilevare alcuna sostanza pericolosa». 

 

Altri elementi che portano a pensare a cause estranee ai lavori del porto, sono poi le numerose segnalazioni di morie rilevate ieri anche nel tratto di mare sotto il San Bartolo, e lungo tutto il litorale marchigiano. «Ci hanno informato — riprende la dottoressa Ercolessi — che pesci morti sono stati segnalati alla Capitaneria di Porto anche a Gabicce, sotto il faro del San Bartolo, e davanti alla costa di Marotta. Mentre un collega dell’Arpam mi ha comunicato un caso analogo davanti al porto di Senigallia. Per questo non vedo come tutti questi episodi possano essere collegati con i lavori al porto di Pesaro. Molto più probabile — sottolinea l’esperta — che dipendano da una straordinaria fioritura algale che abbiamo rilevato nelle nostre ultime analisi compiute lo scorso 24 marzo. La grande alluvione che ha colpito le Marche, ha causato un grosso apporto di acqua dolce dai fiumi al mare, che sommata al brusco rialzo delle temperature è stata come una bomba che ha favorito l’esplosione della fioritura di alghe. Si tratta in realtà di una diatomea non tossica, tipica del periodo, ma quest’anno il fenomeno ha assunto dimensioni davvero eccezionali, portando un alto grado di eutrofizzazione. Si pensi che gli strati superficiali del mare sono costituiti prevalentemente da acqua dolce (che è più leggera), mentre solo più in basso l’acqua torna salata. La presenza di microalghe è confermata anche dalla torbidità dell’acqua».

 

Non ci sono pericoli dunque per la salute? «La morte dei pesci sembra essere causata dalla carenza di ossigeno in acqua, non dalla tossicità dell’alga. In questo caso non c’è alcun pericolo per la salute umana. Ribadisco però che per la certezza assoluta sulle cause dovremo attendere gli esiti delle analisi dell’Istituto Zooprofilattico».