Pesaro, 18 giugno 2011 - La città che cambia, che si trasforma. Si è appena chiuso il capitolo di una storia che vedeva protagonista il capannone della ex fabbrica Belligotti. Un colosso di quasi 15.000 metri quadri, compreso tra Cattabrighe e Vismara, la cui costruzione risale al 1960 e che da qualche giorno non c’è più. Quel capannone è stato abbattuto dall’impresa Casavecchia per conto della ditta Bertozzini, che realizzerà appartamenti e negozi (la Belligotti nel frattempo ha trasferito la produzione a Montecchio, sulla provinciale Fogliense).

L’imponente struttura rappresentava una vera e propria barriera tra i due quartieri, ma soprattutto era interamente ricoperta di amianto. Ci sono voluti due mesi di lavoro da parte di una ditta specializzata che ha incapsulato una quantità impressionante di eternit, rimuovendolo dal tetto per smaltirlo in un sito speciale. Un tappeto di amianto grande come tre campi da calcio, per un volume totale di 140 metri cubi e un peso di 2800 quintali.

Eternit che si trovava a due passi dalle abitazioni, in quanto l’area, nata come zona industriale, nel tempo si è trasformata in “industriale urbana”. “Un intervento importante dal punto di vista della salute, ma anche urbanistico — sottolinea l’assessore Luca Pieri — perché ci permette di riqualificare e migliorare molto la qualità del quartiere. Abbiamo definitivamente tolto residui industriali da quello che è un centro abitato, trasformandolo tutto in residenziale, in cui saranno create piazze, nuove strade, una pista ciclabile con un grande parco intorno".
 

IN REALTÀ il progetto prevede 18.000 metri quadri di edificazione, che si estenderà (oltre all’area ex Belligotti) anche nella zona attigua. Assessore Pieri, ci sarà nuovo consumo di suolo? "Quella zona era già edificabile nel Prg. Non c’è stata alcuna variante urbanistica — sottolinea Pieri —. L’obiettivo rimane costruire sul costruito. Noi buttiamo giù 15.000 mq di amianto e se ne costruiscono 18.000 in un’area molto più grande, che prevede 46.000 mq di spazio pubblico, in cui sono compresi strade, parcheggi e verde. Anzi, le dirò di più, il progetto parla di 35.000 mq di parco pubblico già diventati di proprietà comunale perché ceduti dall’impresa Bertozzini alla stipula della convenzione urbanistica". "Nei 35.000 mq di verde pubblico è inclusa anche una cassa d’espansione per il Fosso della ranocchia — gli fa eco il dirigente Nardo Goffi —. Un parco verde di 20.000 metri quadri in cui si creerà un invaso da 30.000 metri cubi che servirà a mettere in sicurezza tutto il quartiere di Vismara in caso di piena (duecentennale) del torrente. Anche questa è già stata ceduta al Comune da Bertozzini e sarà da loro realizzata". "La grande rivoluzione — aggiunge Pieri — è che oggi da Cattabrighe per arrivare a Vismara (dove ci sono tutti i servizi per i cittadini) si deve prendere la Statale, che più che un collegamento, a volte è una barriera. Con la nuova strada si potrà arrivare da un posto all’altro in un lampo, e in sicurezza, grazie a marciapiedi, ciclabile e via del parco".

 
IERI intanto è già stata assegnata la gara d’appalto per le opere di urbanizzazione: se ne occuperà Casavecchia. Si tratta di 2.615.000 euro per strade, piazza, giardini e servizi. L’impresa Bertozzini intende realizzare prima infrastrutture e servizi pubblici piuttosto che le abitazioni. "Partiremo prima con le opere — conferma Roberto Bertozzini — perché vogliamo che si capiscano subito le grandi potenzialità dell’area. Eliminando i problemi di viabilità e facendo intuire la bellezza del parco verde, le abitazioni avranno tutto un altro appeal. Ci saranno circa 200 appartamenti, in un contesto davvero bello, compreso tra il San Bartolo e il colle di Santa Colomba". E’ la città che cambia.