Pesaro, 26 giugno 2011 - Altrochè mare: ieri il primo sabato mattina libero da scrutini e prove d’esame insegnanti, dirigenti, bidelli, molti sindaci, tanti genitori e una ventina di studenti del 'Collettivo bianco' del liceo classico Mamiani l’hanno passato nella calda e affollata sala Adele Bei della Provincia, dove l’assessore all’istruzione Alessia Morani ha invitato tutti i presenti alla raccolta di firme quale secondo atto della mobilitazione contro "i tagli indiscriminati all’organico di diritto" determinati dalla riforma Gelmini.

Dopo la denuncia sui numeri e le conseguenze che sul piano occupazionale al "nostro territorio sono costati e costeranno a settembre 400 posti di lavoro in meno", infatti, "la petizione sottoscritta nell’arco delle quasi tre ore di assemblea — spiega la Morani — accompagnerà il documento di protesta formale rivolto al Ministero tramite la Prefettura". Infatti "la gravità della situazione e il disagio largamente percepito a tutti i livelli — continua l’assessore — ha fatto sì che il Prefetto di Pesaro e Urbino desse la propria disponibilità per aprire un canale istituzionale con il Ministero, grazie al quale potremo dare voce alle istanze del territorio".

Più che un confronto, il dibattito tra i quasi trecento presenti in sala è sembrato lo sfogo di chi non può accettare che "per questioni contabili, si ipotechi la formazione dei ragazzi" e a dimostrazione di quanto "sia prioritario impedire che ciò avvenga" lo ha dimostrato per quanto tempo la sala è rimasta piena di gente, di cui un terzo si è assiepato su ogni gradino disponibile e l’altro terzo ha trovato posto restando in piedi circondando la platea a sedere, applaudendo e intervenendo.

Tantoché Timoteo Tiberi, 18 anni, studente del classico, ha detto: "Condivido, ma vi siete accorti in ritardo della necessità di protestare — ha osservato il giovane —. Quando tre anni fa, noi studenti siamo scesi in piazza per contrastare le scelte di una riforma che ci tratta come numeri e non come persone, intendevamo proprio questo". Persone, non numeri è stato il filo rosso degli interventi: dalla Morani che ha espresso la piena solidarietà ai «precari della scuola e alle loro famiglie a Francesca Busca, vice presidente dell’associazione provinciale Genitori e figli con disabilità (Gfh) che durante l’incontro ha esposto il quadro estremamte critico relativo agli insegnanti di sostegno.

Primo perché la precarietà colpisce nel 64,4% dei casi proprio i professionisti la cui presenza garantisce agli studenti diversamente abili di accedere equamente alla propria formazione. E secondo perché il taglio avvenuto l’anno scorso, che ha tolto ben 32 insegnanti in compresenza è stato già forte. "Se abbiamo tamponato è stato grazie all’attivazione della Sagretti, ma non si può ledere il diritto allo studio: è impossibile pensare a classi di 30 studenti più il disabile. Occorrerà trovare un rimedio, altrimenti partiranno i ricorsi». Da sindaci e amministratori, poi è stato ribadito "l’ allarme (in)sicurezza delle aule" e sulla scarsità di risorse Matteo Ricci, ha annunciato il piano scuola per autofinanziare con l’installazione del fotovoltaico per la produzione di energia elettrica la manutenzione ordinaria degli edifici scolastici".