Pesaro, 2 agosto 2011 - Sono giovani coppie che hanno avuto un’idea meravigliosa: comprarsi la casa con i soldi pubblici. Che non dovranno restituire più. Due anni fa, sono riusciti a salire su questo treno dei desideri 140 coniugi (soprattutto di Pesaro, Fano e Urbino) ottenendo a fondo perduto circa il 35 per cento del costo totale dell’abitazione. Ma devono rispettare una condizione: che la coppia non scoppi o che marito e moglie stiano insieme almeno 10 anni. Se si separano prima dovranno restituire i soldi. "Siamo intransigenti su questo - spiega il geometra Gianfranco Filippini della Provincia, responsabile del procedimento che ha distribuito circa 3 milioni e 300mila euro - una coppia che aveva avuto il denaro per l’acquisto della prima casa ha dovuto restituirlo perché il Comune dove risiedevano ci ha segnalato la loro separazione. Non possiamo tollerare una violazione della legge che va in aiuto delle giovani coppie e non dei giovani single né delle coppie di fatto".  Ma a guardare bene le giovani coppie hanno avuto aiuti di vario genere. La Provincia ha stilato un bando guida nel 2008 per selezionare le coppie meritevoli di finanziamento a fondo perduto (molte però hanno rinunciato al contributo perché non avevano i soldi per pagare il resto della casa). Anche il comune di Pesaro ci ha messo dei soldi, in particolare 77 mila euro, per aiutare i coniugi a comprare la casa.

 

Silvano Ciancamerla, al tempo capogruppo della Margherita, che aveva proposto l’iniziativa, spiega: "Noi a differenza della Provincia, non volevamo l’obbligo del matrimonio ma solo la stabilità del rapporto. Abbiamo anche controllato negli anni se la coppia stava ancora insieme. Ma noi non abbiamo mai dato soldi in mano agli interessati. Ci siamo limitati ad abbattere di due punti il tasso d’interesse del mutuo. In questo modo, la rata ordinaria, veniva abbattuta di una buona percentuale. Ricordo che il reddito medio della coppia per essere selezionata non doveva superare i 20mila euro. Avevano partecipato una quarantina di giovani, tutti italiani, ma poi ne abbiamo selezionato 23. Spero che allo scadere dell’iniziativa, nel 2013, si possa rifinanziare per privilegiare dei nuclei familiari già stabili che siano in grado però di prendere un mutuo e pagarlo. E’ bene chiarire che questa iniziativa non era per i poveri ma nemmeno per i ricchi. Era per le coppie, composte da uomini e donne, normali. E per inciso, essendo cattolico, non ho certo inserito la clausola di poter dare contribuiti per i mutui casa a coppie dello stesso sesso". E allora, a patto di amarsi per sempre, perché non riproporre il finanziamento anche alle coppie stagionate che non sono mai riuscite a comprarsi la casa?