Pesaro, 25 novembre 2011 - "Quattro mesi di tempo per trovare un accordo". E' questo l'ultimatum che il Consiglio di Stato ha dato alle Province di Pesaro e Urbino, di Ancona e ai Comuni di Ancona e di Pergola per arrivare a una conclusione comune sui Bronzi di Pergola. 

La sentenza depositata il 23 novembre ha annullato la precedente decisione del 2008 con cui considerava non valida, per mancanza della firma del Ministero dei beni culturali, la convenzione del 27 luglio 2001 sul pendolarismo (6 mesi a Pergola e 6 mesi ad Ancona), stabilendo che i bronzi dovessero restare nel Museo di Pergola.

Accolti, quindi, i ricorsi per revocazione presentati dalla Provincia e dal Comune di Ancona, considerando valida la convenzione anche se la firma del Ministero è stata posta in un secondo tempo. Per il Consiglio di Stato, la soluzione condivisa dovrà però “avere prioritariamente riguardo all’esigenza di preservare l’integrità del bene”.

Sbalorditi il vice presidente della Provincia di Pesaro e Urbino e assessore alla Cultura Davide Rossi e il sindaco di Pergola Francesco Baldelli: “La convenzione del 2001 non è più valida perché è scaduta nel 2004, e né la Provincia né il Comune di Ancona hanno mai effettuato interventi sulle opere, come invece fatto dal Comune di Pergola. Naturalmente ci vedremo con gli enti anconetani per trovare una soluzione, ma siamo fermi nella convinzione che continui spostamenti nuocciano all’integrità dei bronzi, come disse nel 2002 il sottosegretario Vittorio Sgarbi evidenziando i rischi per la corretta conservazione che il trasferimento avrebbe causato e disponendo che l’opera dovesse restare a Pergola a tempo indeterminato”.