Pesaro, 10 gennaio 2012 - Vivere in piazza Redi tra inquinamento acustico e insicurezza su dove si mettono i piedi. «Abito in Piazza Redi. Dove, per chi non lo sapesse, c’è una pavimentazione in mattoncini di terracotta. La scelta di pavimentare la piazza — scrive Gianluca Testa — in questo modo, secondo me, ha comportato nel tempo una serie di disagi, per i residenti. Già durante la riqualificazione del 2003, i lavori si sono svolti provocando eccessivo rumore: hanno tagliato a metà tutti i mattoncini, con la sega circolare e hanno continuato per mesi. Non era meglio comprarli più piccoli? O metterli così com’erano? Inoltre sono stati rimossi gli alberi ad alto fusto, presenti, che facevano da barriera fonoassorbente, sostituendoli con altri molto piccoli, che dopo 9 anni sono ancora troppo piccoli per fare da barriera al rumore».

«I mattoncini di terracotta non sono adatti — aggiunge il nostro lettore — a sostenere il traffico della piazza, perchè si rompono. Sono stati sostituiti più volte, ma ci sono punti perennemente rotti. Quindi il fondo è brutto e pericoloso. Forse era meglio mettere l’asfalto dove passano le auto? I mattoncini divelti fanno rumore quando ci si passa sopra con i mezzi. A volte il rumore di cocci rotti è più fastidioso di quello delle auto. I mattoncini non sono drenanti e diventano viscidi con la pioggia, anzi la cosa peggiore è che le strisce pedonali sono fatte di pietra ancora più liscia che diventa ancora più viscida appena piove. Pericolosissime le strisce in curva, specialmente con uno scooter».

Prosegue la protesta del nostro lettore: «Per pulire la strada, passa l’autospazzatrice dalle 5 del mattino, anche di sabato. Ho misurato con un fonometro amatoriale 91 decibel stando sotto i portici (rumore superiore al rumore emesso da un camion pesante ad un metro di distanza). Oltre che la strada, l’autospazzatrice deve pulire anche tutta la piazza e ci mette un’ora almeno, andando avanti e indietro. Possibile che si debba disturbare in maniera così invasiva, il sonno delle circa 80 famiglie che si affacciano sulla piazza, oltre quelle delle vie adiacenti? In più l’autospazzatrice è coadiuvata anche da un addetto che passa a piedi, con un apparecchio assordante, che sposta le foglie soffiando aria. Non si può usare la scopa?». «Quindi, già dal momento della sua riqualificazione, la piazza — conclude Gianluca Testa — è stata una fonte di rumore, stress e pericolo per la viabilità, per come è stata realizzata e concepita. Se vogliamo pensare ad una città più vivibile, oltre alla solita qualità dell’aria, non bisogna occuparsi anche di inquinamento acustico, salute e sicurezza? Il Comune ha messo in preventivo una futura richiesta per danni alla salute da parte dei cittadini?».