Urbino, 24 gennaio 2012 - AD EVENTI e previsioni meteorologiche sono legati molti proverbi, tradizioni e leggende. Non tutto quel che circola è ovviamente fondato perciò, superando l’esitazione che si prova nel fare le pulci a deliziose leggende come quella dei «giorni della merla», la valuteremo in maniera rispettosa ed oggettiva. Questo è il riassunto della più semplice delle sue tante versioni. Tanto tempo fa, dove non è certo anche se in alcuni racconti si parla di Milano, negli ultimi giorni terribilmente freddi di gennaio, una famiglia di merli guidata da una saggia merla si trovò costretta a rifugiarsi su di un caldo camino per salvarsi la vita. Si salvarono ma, per la densa fuliggine alla quale si erano esposti, da bianchi che erano, il 1 febbraio si ritrovarono vivi ma completamente neri! Da allora tutti i merli sono neri come li vediamo oggi e gli ultimi tre giorni di gennaio sono considerati i più freddi dell’anno. E casomai non lo fossero si trarrebbe l’infausto auspicio di una primavera tardiva.

CHE NE PENSA «Il Barometro del Serpieri»? La leggenda è plausibile quando parla di giorni freddi a gennaio: gli italiani in questo periodo per trovare il caldo villeggiano a Sharm o, chi può, alle Maldive. Ma sono veramente i più freddi? E se davvero lo sono, perché è previsto che possano anche essere tanto tiepidi da rovinarci la primavera? E che dire della selettività della fuliggine per il maschio, visto che le merlotte sono marroni? Qualche meteorologo ha già indagato sulla attendibilità della leggenda e le conclusione un po’ paradossale dell’esame di tanti dati è stata che nel sud della penisola, dove questa leggenda è poco conosciuta, in effetti tra fine gennaio e febbraio si addensano spesso giorni molto freddi, mentre a nord, dove la leggenda è nata ed è ancora tramandata ed in alcune località addirittura festeggiata, le punte di freddo più intenso si disperdono nelle diverse decadi di gennaio e febbraio, con preferenza per i primi giorni dell’anno.

UNA SPIEGAZIONE di questa incongruenza può risiedere in una variazione climatica, accertata, che ha visto nei secoli le fredde correnti baltiche spostarsi a fine gennaio dal nord, dove insistevano quando nacque la leggenda, al sud dell’Italia. Il centro dell’Italia, in particolare il versante adriatico, è climaticamente legato al nord. I dati del Serpieri, per quello che riguarda Urbino, dicono che tra le 384 volte nelle quali la temperatura è scesa a -4° od oltre in città dal 1953 ad oggi, solo tredici si sono registrate nei «giorni della merla»; temperature di -7° od oltre si sono registrate 69 volte in 58 anni e solo tre volte a fine gennaio: il 30 ed il 31 nel 1963 ed il 31 nel 1987!

URBINO, che sicuramente non ha un clima mite come quello costiero, non soffre in realtà di un inverno tanto rigido da minacciare i merli. Di merli in Urbino ce ne sono. Anzi, per molti politici e per molti enti della regione, in Urbino i “merli” sono tanti, con o senza piume. Purtroppo per loro alcuni di essi hanno assunto la cattiva abitudine di strepitare un po’ troppo quando si cerca di metterli nel sacco!