Pesaro, 27 gennaio 2012 - Persino i giapponesi sono impazziti per lei. Il video di nonna Lina che va in bicicletta reggendosi su un solo pedale giù per la ripida discesa della Baratoff, una delle colline che circondano Pesaro, è stato linkato dai portali di video bizzarri di mezzo mondo. Nelle ultime 48 ore, dal Giappone agli Stati Uniti, dalla Russia alla Repubblica Ceca, oltre 30.000 persone hanno visto la signora sul monopedale. Ma è sui siti nipponici che Lina impazza maggiormente.

Tutto è cominciato i primi di settembre del 2011 quando un amante della mountain-bike e lettore del Carlino, Andrea Paoloni, incrociò nonna Lina e la filmò col suo telefonino. Quel video fu caricato su www.ilrestodelcarlino.it/pesaro e ottenne subito un successo clamoroso. Nonna Lina diventò subito un personaggio e il suo viaggio giornaliero di alcuni chilometri, con salita e discesa, per raggiungere l’orto con pollaio è diventato un racconto. Compreso quello strano modo di andare in bicicletta in discesa.

«Mi hanno visto in Giappone? Oh madonna mia! E com’è possibile?» ha esclamato ieri, Lina Orazi. Rintracciata solo nel tardo pomeriggio: perché Lina Orazi, 73 anni, vedova, con due figli e quattro nipoti, è sempre indaffarata. Tutti i giorni dell’anno sale in bicicletta sulla collina della Baratoff, dove ha un pezzo di terra: «Perché loro hanno fame anche d’inverno». Loro sarebbero polli e conigli, che l’aspettano. Poi cura l’orto, zappa, vanga, raccoglie la verdura, la carica sulla bici e torna a casa. Non sente il freddo, nonna Lina, nè ha paura di scendere in bici alla sua maniera.

«Una volta venivo giù a cavalcioni per le discese come una matta — racconta divertita — ma il tempo è passato e oggi mi sento più sicura su un pedale solo, almeno posso appoggiare l’altro a terra e fermami in caso di pericolo. In questo periodo rischio anche meno perché la strada è chiusa al traffico a causa dei lavori e posso lanciarmi senza timore delle auto. Mi dà ancora gusto... come quando ero giovane!».

I figli volevano regalarle una bici elettrica ma lei non ne vuole sapere, usa sempre la solita scalcinata di cui si fida. Della campagna le è rimasta dentro la genuinità: «Ho bisogno del verde, altrimenti mi sento soffocare. Sono nata contadina e contadina morirò!» sentenzia. La cosa incredibile è che da quell’incontro fra lei e il giovane biker è nato un gruppo, con tanto di sito (www.morettateam.it): «E’ lei che ha ispirato la creazione di questo portale che raccoglie i gruppi sportivi amatoriali — dice Andrea Paoloni — perché nonna Lina rappresenta l’emblema della bici per tutti». Anche in Giappone.