Pesaro, 25 febbraio 2012 - "Il gran priorato della Suprema Militia Equitum Christi è una onlus che fa volontariato e beneficenza. Non è una loggia e non c'entra niente con la politica ed in particolare con la Lega Nord. Inoltre non è segreta visto che l'elenco degli iscritti ed i bilanci sono pubblici".

Il prefetto di Pesaro Urbino Attilio Visconti si dice "onorato di far parte di questa associazione". "Non ho nulla da nascondere - aggiunge - sono iscritto alla onlus dal 2009, anche se da due anni non pago la quota associativa (250 euro, ndr), e da quando sono stato trasferito prima a Torino e poi a Pesaro non ho avuto piu' tempo per partecipare agli incontri".

E' stata una mattinata complessa quella del prefetto Attilio Visconti, a Pesaro da poco più di un anno, dopo la pubblicazione di un articolo di Libero intitolato "I Gran Maestri della Lega Nord", dove il Gran Priorato viene definito "una strana organizzazione esoterica di cui fanno parte molti esponenti lumbard e un prefetto vicino al ministro Annamaria Cancellieri". Cioè lo stesso Attilio Visconti, indicato anche come vicino all'ex-ministro Bobo Maroni ed a quella parte di Lega Nord. E' evidente, anche se il prefetto Visconti non lo dice, che articoli di questo genere sono figli dello scontro interno alla Lega Nord. Il prefetto Visconti ci tiene soprattutto ad evitare ''strumentalizzazioni indebite''.

In particolare il riferimento a rituali massonici: "Il vero spirito della Militia, che si riunisce pochissimo, una messa e un pranzo con le famiglie una volta l'anno può essere frainteso per colpa di cappe e spade, del mantello bianco con la croce, simboli comuni ai cavalieri del Santo Sepolcro, all'Ordine Costantiniano di San Giorgio, di cui sono commendatore, o all'Ordine di Malta, di cui spero di entrare presto a far parte".

Il presidente della Militia e' Marcello Piergentili, ''una persona umile e semplice, pronta a mettere a disposizione della stampa tutti i dati della onlus - aggiunge Visconti - che viste le nevicate che hanno colpito la provincia di Pesaro Urbino stava organizzando una sottoscrizione, un piccolo contributo per ricostruire una palestra danneggiata".

E il suo incarico di 'maestro di cerimonie e responsabile della formazione'? "E' un titolo onorifico, risponde, me lo hanno assegnato sulla carta per la mia attività di vice prefetto, non ho mai visto un 'novizio' in vita mia. E non mi risulta che ci sia alcuna scuola".

Conclusione personale di Visconti: "Sono figlio e nipote di due generali di Corpo d'Armata dei carabinieri, mio nonno venne deportato perche' rifiuto' di aderire alla Repubblica di Salo' - dice Visconti, che ha lavorato anche al Cesis, il Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza, e nel Gabinetto del ministero degli Interni -, la mia famiglia ha solidissimi principi ed e' da sempre fedele alle istituzioni: non cerco e non ho bisogno di 'massonerie' o di scorciatoie, lo dimostrano il mio percorso professionale, e i 24 trasferimenti di sede che fra me e mio padre abbiamo affrontato".