Mercatello sul Metauro (Pesaro e Urbino), 25 marzo 2012 - SGOMBERATA ieri la segheria abusiva all'interno di una galleria della «Guinza» e rimossa la mietitrebbia che era parcheggiata in un'altra. Quel pezzo di Fano-Grosseto tornerà a svolgere le sue funzioni: cioè nessuna. Lo sgombero è avvenuto repentinamente dopo che i carabinieri di Mercatello sul Metauro, assieme ai responsabili di zona dell'Anas, hanno convocato in caserma Giorgio Cardellini proprietario insieme al fratello Roberto dei mezzi e del legname presente.

Quest'ultimo, nella mattinata di ieri, si è occupato del trasferimento del legname, della sega circolare, del nastro trasportatore, della mietitrebbia e del trattore. Mentre Giorgio Cardellini è stato chiamato in caserma. «Ci siamo appoggiati nella galleria quando è cominciata la nevicata dello scorso febbraio - racconta il boscaiolo all'uscita dalla caserma dei carabinieri - . In questo periodo nessuno è mai venuto a reclamare». Anche perché la zona è abitata da poche persone ma soprattutto è occupata da una strada che sta lentamente marcendo.

Nessun reclamo anche perché l'attività non provocava danni a nessuno, o almeno non più di quanto non ne produce l'asfalto e il cemento che hanno tagliato in due una valle di rara bellezza. Comunque l'Anas ha deciso di non sporgere denuncia ai due fratelli. Una vicenda che quindi termina qua, con lo sgombero del tunnel.

Adesso, si chiede la gente del posto, quanti anni dovranno passare prima che si torni a parlare del traforo della Guinza e del suo stato di abbandono totale? Un'opera costata 240 miliardi di lire, costruita nel '92, che collega il nulla al nulla e che se non sarà affiancata da un'altra galleria di sei chilometri non potrà mai essere aperta.

di Andrea Perini