Fermignano (Pesaro), 30 aprile 2012 - La voce è quella di uno che ha capito di averla fatta grossa, ma allo stesso tempo ne è fiero. Nel senso che proprio non poteva farne a meno, era arrivato al limite.
 

Vedovi, come nasce l’idea di questo cartello?
"E’ quanto si sta accumulando via via in Italia che mi ha spinto a scriverlo...".


Lei non farà più entrare i politici nel suo locale?
"Il mio è un consiglio, non nego l’entrata a nessuno, non mi atteggio a giudice supremo, ma la classe politica si deve legittimare. I politici in genere hanno responsabilità, e loro si stanno esimendo".

 
Lei fa di tutta l’erba un fascio?
"Io non sparo su tutta la politica, è che non mi rappresenta. C’è anche gente meritevole, ma non sono capaci di mettere all’angolo quelli che invece da anni la stanno rovinando. Ho fatto parte dell’associazione ristoratori a Pesaro, se io, come chef, avessi saputo che un collega nei suoi menù usava ingredienti dannosi, lo avrei denunciato. In politica questa cosa non succede. E poi è il sistema nel suo complesso che non regge...".

 
Spieghi meglio...
"La burocrazia che ti soffoca, il fatto che lo Stato ed Equitalia pretendono che ognuno rispetti le scadenze di ingiunzioni e imposte varie, mentre lo Stato è indebitato, e i debiti con i privati continua a non pagarli... Non è possibile che uno debba essere solo rispettato per il grado di gerarchia, io ho fatto il militare nei carabinieri, venivo rispettato per il grado, ma anche per la mia intelligenza. Lo Stato dovrebbe fare lo stesso. Nel momento attuale, non c’è rispetto da parte della politica per chi lavora, e siccome io sono uno tra quelli...".


L’onorevole della Lega, Rodolfo Paolini, coordinatore delle Marche, la accusa quasi di fare con i politici come faceva Hitler con gli ebrei, e la sfida a impedirgli di entrare nel locale...
"Paolini ha fatto un’equazione tutta sua. E Paolini pensi ai problemi suoi. La mia è una provocazione sana, e senza toni polemici. Insomma... ero stanco di non avere nessuno che mi ascoltasse, questo è stato un modo per farmi sentire. Basta parole, basta chiacchiere in tv che non portano da nessuna parte. Con quelle non ci paghiamo le fatture. La tv, con ‘Striscia’ o le ‘Iene’, ogni giorno mette alla berlina la politica".

 
Il presidente della Repubblica Napolitano pochi giorni fa proprio a Pesaro ha detto che non si può fare a meno dei partiti, quindi della politica, ma lei mette tutti fuori dalla porta...
"In Usa i partiti restano sempre gli stessi, e le facce cambiano. Da noi accade il contrario, cambiano i nomi dei partiti, ma le facce sono sempre le stesse. Ripeto: il problema è che la politica non ci rappresenta più, in Italia ci sono imprenditori che si suicidano per i fallimenti, chi abbia buon senso lo usi. Abbiamo un territorio straordinario, ma rischiamo che vada tutto in malora se continuiamo a essere lasciati soli".


Che reazioni, a parte Paolini, ha avuto dopo l’affissione del cartello?
"Qualcuno mi ha attaccato pesanetemente, non faccio i nomi".

 
E invece la cosa più piacevole?
"Che m’ha fatto sentire un cittadino italiano, che tiene al suo paese".
 

di Alessandro Mazzanti