Urbino, 9 maggio 2012 - Nemmeno un cenno. Sulla vicenda della chiusura dei due Sert (Servizio per le tossicodipendenze) di Cagli e Macerata Feltria e dell'azzoppamento di Urbino le amministrazioni tacciono e l'Asur pure. Non si fanno sentire punto. Qualcuno che canta però alla fin fine lo si trova.

Dopo la notizia saltata fuori dal vuoto pneumatico la prima era stata Elisabetta Foschi, con un'interrogazione diretta alla Regione Marche. Una breve pausa che a tornare sul pezzo ci ha pensato la consigliera di minoranza ad Urbino Lucia Ciampi, stavolta con una mozione indirizzata al sindaco, Franco Corbucci, agli assessori e al presidente del consiglio comunale Lino Mechelli. Le cose ribadite (e da rivedere) sono le stesse emerse nelle scorse settimane: il ridimensionamento della sede centrale, il mancato rispetto della pianta organica che prevede tre medici (e non uno solo come adesso accade), "il taglio dei fondi" che "ha determinato la chiusura dell'ambulatorio di alcologia, oltre alla riduzione dell'orario di apertura pomeridiana", "l'assunzione di personale a progetto" che, come hanno sottolineato gli stessi pazienti in una lettera-appello, provoca disagio e sfiducia in chi deve "confessarsi" nelle sedute di terapia.

In più si aggiunge però un commento politico: "E' evidente - dice infatti la Ciampi - come tra gli enti non esista assolutamente alcun tipo di coordinamento. Il sindaco e la giunta dimostrano un volta di più di non saper monitorare la situazione prendendo solo atto di ciò che è già accaduto. Il Comune di Urbino, che a parole si fa portavoce dei problemi del territorio, nella realtà non sa nemmeno lui da che parte andare e cosa gli succede attorno".

Non lo sa ma, riprende la mozione, è bene che lo sappia e al più presto possibile. Per questo la richiesta all'amministrazione urbinate è di "attivarsi presso il direttore di Area Vasta, Maria Capalbo, perché venga assegnato personale adeguato come previsto dalla pianta organica al Sert di Urbino, in modo da poter organizzare un servizio non emergenziale e definire strategie che possano consentire un corretto svolgimento dei compiti in attività fondamentali per i cittadini".

Quello che è ritenuto inaccettabile è il fatto che si proceda a tagliare senza che ci sia "una diminuzione di richieste del servizio" (d'altro canto se le dipendenze da eroina e cocaina non demordono oggi aumentano le dipendenze da videogiochi e gioco d'azzardo). La Ciampi li chiama «piccoli risparmi inopportuni ed inefficaci» e non dimentica di indicare però anche le spese a cui si poteva guardare con maggiore oculatezza. Una frecciata centra in pieno il progetto 'Bus con-tatto' del 2007 (una sorta di sportello per la prevenzione del disagio dei giovanile, forse un'iniziativa troppo di costume e poco di sostanza) "per cui sono state spese cifre enormi" e "per il quale la stessa Corte dei Conti chiese l'acquisizione dei documenti relativi al progetto".

Dopotutto - fa notare infine la Ciampi - con una delibera regionale del 2012 "si destinano 1 milione e 200mila euro ai Dipartimenti per le Dipendenze patologiche, soldi aggiuntivi rispetto alla quota sanitaria assegnata".Unmilione e passa di euro che dovrebbe quindi scongiurare qualsiasi tentativo di toccare la sanità nei nerbi più scoperti.

di Emanuele Maffei