Pesaro, 6 settembre 2012 - LA PROVINCIA a corto di fondi ha chiesto ai presidi di contenere al massimo le spese di riscaldamento tanto da consigliare ai dirigenti di razionalizzare al massimo le ore di didattica, concentrandole il più possibile al mattino. Apriti cielo. E’ chiaro che la lettera con l’indicazione messa nero su bianco tra i presidi ha suscitato preoccupazione e grande attesa per l’incontro che si terrà il 15 settembre direttamente con l’assessore competente Alessia Morani e il presidente Ricci in Provincia.

«Se fosse vero, cioè se questa ipotesi dovesse prendere corpo — osserva serio Riccardo Rossini, preside del liceo scientifico e presidente provinciale dell’associazione presidi — salterebbe buona parte dell’offerta formativa prevista e ampiamente organizzata proprio contando sulla disponibilità delle ore pomeridiane». Un problema quindi che oltre ad essere in contrasto con l’impianto della riforma, sarebbe tecnicamente difficile da affrontare. «Basti pensare solo alle attività del liceo musicale» continua Rossini. Ma in generale «i corsi di recupero, il potenziamento extracurriculare, le attività di laboratorio e l’educazione fisica». Insomma se fosse veramente necessario comprimere il più possibile la didattica nelle prime cinque ore, il nodo sarebbe veramente difficile da sciogliere. I presidi conoscono bene la situazione economica generale e della Provincia in particolare, «ma già la manutenzione ordinaria degli edifici scolastici è ridotta all’osso — prosegue Rossini — continuando a togliere risorse dove arriveremo?».

DI FATTO le operazioni di imbiancatura realizzate dai volontari (studenti, insegnanti e genitori) sono ormai talmente frequenti che non fanno più notizia. In generale davanti al fatto che per pure per carta igienica e gessetti è stato necessario costituire un fondo chiedendo la partecipazione delle famiglie ha creato malumori ma anche senso di responsabilità e adesione. Ma ci sono spese incomprimibili tra cui la bolletta del riscaldamento. «Ho paura che la spending review oltre che sulla viabilità, pesi troppo sulla manutenzione scolastica: già nelle classi di molte scuole siamo abituati a raccogliere l’acqua piovana con le catinelle – conclude Rossini –, cos’altro dobbiamo aspettarci? Rischiamo che ogni posizione più che confronto diventi grido di dolore».

Solidea Vitali Rosati